Quella dell’Europa e della Mogherini per Israele è una vera ossessione e mentre il mondo in fiamme, le crisi rischiano di moltiplicarsi, le minacce crescono a partire da quella iraniana per finire a quella rappresentata dalla Corea del Nord passando per quella del terrorismo islamico, loro non pensano ad altro che a Israele e agli arabi palestinesi.
E’ di ieri sera la notizia che in Europa si sta discutendo se tenere colloqui ad alto livello con Israele sulla questione degli arabi palestinesi oppure valutare direttamente un sistema di sanzioni contro Israele reo, a detta della Mogherini, di violare il Diritto Internazionale e di compromettere la pace con gli insediamenti.
Secondo la Associated Press la Mogherini e altri funzionari europei starebbero valutando diverse soluzioni per imporre a Israele una soluzione a due stati dopo che la politica americana in tal senso ha subito quella che in molti hanno visto come una svolta dopo che il Presidente Trump ha detto che la questione va risolta tra israeliani e palestinesi, a prescindere dal fatto che si crei uno Stato palestinese o meno.
A prescindere dal fatto che Israele non ha nessuna intenzione di accollarsi milioni di arabi e che quindi la soluzione non è certo quella dello Stato binazionale, come in tanti si augurano, il problema non può essere certo risolto imponendo soluzioni dall’alto come la Mogherini sta cercando di fare sin dal suo insediamento.
Prima di tutto non è detta che uno Stato palestinese debba nascere per forza, ma se non dovesse nascere non sarà certamente Israele ad accollarsi i milioni di arabi attualmente in Giudea e Samaria o nella Striscia di Gaza. Le soluzioni sono altre, specialmente se i cosiddetti palestinesi continueranno nelle loro oscure manovre volte proprio a ottenere la soluzione di uno Stato binazionale. Per esempio si potrebbe valutare la possibilità che Egitto e Giordania si riprendano i loro ex territori (Gaza all’Egitto e una parte di Giudea e Samaria alla Giordania) con relativi abitanti. Non si può continuare a parlare di “problema palestinese” senza coinvolgere i due Stati arabi che hanno creato quel problema ormai 70 anni fa. Troppo comodo. Loro hanno creato il cosiddetto “popolo palestinese” e loro lo devono risolvere il problema senza pretendere che sia Israele a risolverlo per loro. Lo ripeto, troppo comodo.
I palestinesi hanno avuto diverse occasioni per creare un loro Stato indipendente ma è evidente che non ne hanno alcuna volontà, vuoi perché vorrebbe dire assumersi determinate responsabilità, vuoi perché da sempre l’obiettivo non è quello dei due Stati ma quello di cancellare Israele. E non essendoci riusciti con le guerre ci vorrebbero provare con la demografia.
Il problema è che di queste cose in Europa non se ne parla. La Mogherini è appiattita sulle richieste palestinesi, cioè gli interi territori di Giudea e Samaria, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, richieste formulate esclusivamente al fine di provocare l’opposizione di Israele e continuare l’infinita tiritera che permette alla leadership araba di godere di miliardi di aiuti “umanitari”. Quella della Mogherini e dell’Europa è una presa di posizione a prescindere che non riguarda minimamente il bene delle popolazioni arabe ma è frutto di una ossessione contro Israele ormai radicata sia nell’Unione Europea che in altri organismi internazionali che sfornano a getto continuo risoluzioni anti-israeliane. Si pensi solo al fatto che il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu ha l’obbligo di parlare di Diritti Umani in Israele e dei palestinesi ad ogni sessione (si chiama Agenda Item 7), una stortura del Diritto Internazionale che molti Paesi hanno contestato senza successo.
Ora questa ossessione contro Israele si trasforma in un braccio di ferro tra la Mogherini (che rappresenta la UE) e il Governo israeliano reo di non piegarsi ai diktat europei e arabi. La Mogherini sembrerebbe intenzionata a non tenere alcun colloquio diplomatico con Israele e saltare direttamente ad azioni di boicottaggio e alle sanzioni. Secondo la Associated Press colloqui ad alto livello con funzionari israeliani erano in agenda il 28 febbraio scorso ma sono stati rinviati a data da destinarsi. Le relazioni tra Israele ed Europa sono disciplinate da un “accordo di associazione” che ora la Mogherini vorrebbe congelare in maniera unilaterale per spingere Israele ad accettare i diktat euro-arabi. Se non è ossessione questa allora cos’è?
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