Europa ostaggio di Erdogan. Il sultano senza pudore

25 Maggio 2016

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E’ una Europa ostaggio di Erdogan quella che esce da due giorni di colloqui a margine del World Humanitarian Summit di Istanbul. Nella sua ultima sparata il sultano turco ha gettato completamente la maschera e ha detto chiaramente che se l’Unione Europea non accetterà le condizioni turche un mare di profughi si riverserà sulle nostre coste.

Il punto su cui Erdogan ha insistito è stato soprattutto quello della abolizione dei visti di ingresso in Europa per i cittadini turchi. Erdogan vuole che i turchi possano entrare e circolare liberamente e senza alcun controllo in Europa mentre la UE per concederlo chiede che la Turchia rispetti i criteri europei in merito a Diritti Umani e terrorismo, parametri che attualmente la Turchia non rispetta.

«La Turchia dovrebbe rispettare i criteri europei?» ha tuonato Erdogan dal palco del World Humanitarian Summit di Istanbul «quali sono questi criteri?» ha continuato il sultano «la UE la deve smettere di cercare di imporre criteri a noi, questa è la Turchia». Il discorso particolarmente duro di Erdogan arriva dopo che lo stesso sultano turco aveva denunciato che l’Europa non aveva dato alla Turchia i miliardi promessi per la gestione dei profughi siriani e dopo che la UE aveva chiesto spiegazioni sulla nuova legge che toglie l’immunità ai parlamentari curdi, una legge che unita alla dura repressione nei confronti dei curdi e della stampa libera pone la Turchia fuori da ogni parametro europeo.

Ma Erdogan non si arrende e forte di almeno tre milioni di profughi siriani che potrebbero essere spinti verso le coste europee non chiede solo soldi (tanti) ma pretende che l’Europa accetti la Turchia così com’è, una specie di prendere o lasciare ben sintetizzato dalle parole conclusive del discorso di Erdogan con le quali il Sultano turco conferma che «la Turchia non chiede favori, chiede solo serietà e il Parlamento turco non modificherà le proprie leggi a causa di un accordo con la UE. Se questo non va bene arrivederci e grazie».

Quello che è emerso ieri è sconcertante oltre che estremamente preoccupante. Il ricatto di Erdogan all’Europa che fino ad ora era stato solo velato anche se ben chiaro, ieri è apparso in tutta la sua limpidezza, sbattuto in faccia senza pudore. E nessuno che abbia avuto il pudore di rispondere per le rime al sultano turco e difendere i sacri fondamenti europei, giusto qualche dichiarazione “forte” della Merkel la quale ha ribadito con poca convinzione che non ci saranno permessi di ingresso in Europa per i cittadini turchi se la Turchia non rispetta la democrazia. Ma sotto sotto si lavora per accontentare Erdogan e cedere su quelli che sono i fondamenti stessi dell’Unione Europea, il che creerebbe un precedente pericolosissimo che metterebbe in dubbio l’intera struttura democratica su cui si basa l’Europa, l’unico baluardo rimasto a giustificare l’esistenza di una Unione Europea divisa su tutto oltre che incapace di risolvere il problema dei migranti e dei rifugiati.

Scritto da Einav Ben H.

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