Rights Reporter, Tel Aviv, Israele – Secondo alti funzionari egiziani gli Stati Uniti avrebbero avvallato il piano di Israele per un’operazione nella città di Rafah, in cambio della rinuncia a un attacco su larga scala in Iran, in risposta all’attacco di Teheran con missili e droni dello scorso fine settimana.
“L’amministrazione americana ha mostrato di accettare il piano presentato dal governo israeliano per quanto riguarda l’operazione militare a Rafah, in cambio della rinuncia ad un attacco su larga scala contro l’Iran”, ha dichiarato un anonimo funzionario egiziano.
Il funzionario egiziano ha riferito che sono in corso i preparativi per consentire all’Egitto di far fronte a qualsiasi possibile impatto dato dall’operazione prevista.
Si ritiene che quattro battaglioni di Hamas siano stanziati a Rafah, insieme a oltre un milione di civili che vi si sono rifugiati dopo essere fuggiti dai combattimenti in altre parti della Striscia. Si ritiene inoltre che a Rafah siano nascosti i leader di Hamas, forse insieme ad ostaggi israeliani.
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha più volte affermato di aver approvato i piani per un’operazione a Rafah e più recentemente ha detto che è stata decisa una data per il suo inizio.
Il piano israeliano per Rafah
Secondo quanto si è potuto apprendere il piano israeliano si basa sul metodo dello sfollamento, dividendo Rafah in quadrati numerati, in modo che venga preso di mira un quadrato dopo l’altro, spingendo coloro che si trovano ad allontanarsene, in particolare verso Khan Yunis e Al-Mawasi.
Si apprende anche che il COGAT israeliano in coordinamento con la Mezza Luna Rossa egiziana, in previsione dell’attacco a Rafah, ha programmato un sostanziale aumento dell’invio degli aiuti umanitari nella città di Khan Yunis gestita proprio dalla Mezza Luna Rossa.
Dallo scorso gennaio la Mezzaluna Rossa egiziana ha allestito due campi per accogliere gli sfollati a Khan Yunis. Il primo campo accoglie settemila sfollati, mentre il secondo ne ospita quattromila. In collaborazione con Israele si sta allestendo un terzo campo che dovrebbe ospitare oltre 12.000 sfollati e dovrebbe essere dotato di moderni punti di soccorso medico.