Erdogan ha un piano segreto per coinvolgere la Turchia a fianco di Hamas nella guerra contro Israele. Ancora un volta questo piano prevede l’utilizzo della IHH, una ONG turca già sospettata di avere legami con gruppi terroristici di prima grandezza e usata in precedenza per scatenare l’incidente della Navi Marmara.
Lo veniamo a sapere dalla stessa IHH e dal suo rappresentante in Palestina il quale ci informa che la ONG turca sta raccogliendo adesioni di volontari e donazioni per organizzare una nuova Freedom Flotilla per Gaza con l’intento di rompere quello che i turchi chiamo il “blocco di Gaza”. Ma la vera intenzione della IHH non è quella di rompere il blocco in se ma di provocare la reazione di Israele e magari di costringere, come per la Navi Marmara, i soldati israeliani a reagire e possibilmente a fare qualche “martire” tra i teppisti turchi.
Ai media occidentali è sfuggito un fatto accaduto pochi giorni fa e che invece ci da il quadro preciso delle intenzioni della IHH e di Erdogan. Il 20 luglio scorso presso la sede della IHH a Istanbul si è tenuto un convegno sulla guerra scoppiata a Gaza il 17 luglio. Più che a un convegno si è assistito in realtà a una vera e propria dichiarazione di intenti, alla spiegazione di quelle che sono le intenzioni della IHH e di Erdogan nei confronti di Israele. A presiedere la riunione pubblica lo stesso Presidente della IHH, Bulent Yildirim, che ha lanciato un appello alla unità islamica contro Israele. «Israele ha fatto quello che noi non siamo riusciti a fare – ha detto Bulent Yildirim – con l’attacco a Gaza ha lanciato le basi per l’unità islamica, ha dimostrato che solo l’unità del mondo islamico può sconfiggere il nemico sionista». Poi ha continuato con assurde affermazioni come quella che Israele uccide donne e bambini perché non riesce a sconfiggere le Brigate Qassam. E infine l’annuncio: «stiamo per andare a Gaza come scudi umani».
L’unione islamica
Bulent Yildirim ha rispolverato la vecchia idea di Erdogan di formare la cosiddetta “unione islamica”, una organizzazione internazionale che comprenda paesi islamici di ogni tendenza, sunniti e sciiti uniti dalla lotta contro Israele e dall’idea di espandere l’Islam a tutto il mondo. Per farlo vuole partire proprio da una nuova missione a Gaza e in Cisgiordania, dall’invio di migliaia di “scudi umani” nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. «Stiamo trattando anche con la Siria – ha detto Bulent Yildirim – affinchè consenta ai nostri attivisti di passare il confine e andare in Palestina (in West Bank) a sostenere la lotta palestinese (intifada).
Il piano studiato nei minimi dettagli
Si fa strada così il piano criminale della IHH, trasferire migliaia di “attivisti” turchi a Gaza e in Cisgiordania per provocare incidenti e possibilmente qualche morto turco. Questo darebbe a Erdogan il motivo per intervenire ufficialmente (Erdogan pensa a un intervento militare) al fianco di Hamas e di Fatah. E’ un piano che è allo studio da diversi mesi, ci fa capire il responsabile della IHH in Palestina, mancava solo la scusa per attivarlo. E la scusa è arrivata con la Guerra di Gaza.
Curioso come il presidente della IHH, cioè di una organizzazione che si definisce umanitaria, abbia lanciato un appello affinché tutti i paesi musulmani armino la Palestina. «I paesi musulmani dovrebbero fare accordi bilaterali con la Palestina – ha detto ancora Bulent Yildirim – dovrebbero fornire ai palestinesi le armi per la loro autodifesa».
Considerazioni finali
La IHH è una delle maggiori ONG islamiche e prende diversi finanziamenti anche dall’Europa. Ma soprattutto è l’ariete di sfondamento del regime turco in diversi Paesi, dal Medio Oriente all’Africa fino all’estremo oriente. Ci chiediamo come l’Unione Europea possa finanziare progetti che fanno capo a questa ONG (lo fa attraverso una loro consociata, la WEFA) e soprattutto ci chiediamo come Israele possa permettere alla IHH di operare in Cisgiordania e a Gaza. La IHH è tutto fuorché una ONG, è una gruppo islamico-estremista di delinquenti mascherati da organizzazione umanitaria che si presta ai giochi di potere di Erdogan partecipandovi attivamente. Questa “ONG” va fermata prima che faccia ulteriori danni per conto del Saladino turco.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza
[glyphicon type=”euro”] Sostieni Rights Reporter