Parliamoci chiaro, una guerra tra Israele e Hamas a Gaza era inevitabile. Quando un gruppo terrorista qual è Hamas controlla un intero territorio e studia continuamente come uccidere israeliani, è perfettamente normale aspettarsi una reazione di difesa da parte di chi è minacciato. Quindi era solo questione di tempo.
Ora si tratta di decidere se questa sarà l’ultima guerra di Gaza oppure solo un conflitto che ne precede un altro. Il punto saliente è questo. Se Israele si ferma adesso, prima cioè di aver reso inoffensivo Hamas, questa sarà l’ennesima guerra incompiuta perché ben presto Hamas verrà riarmato dai suoi amici e ricomincerà a sparare missili su Israele, a scavare tunnel con il cemento armato “umanitario” e a studiare come ammazzare o rapire israeliani. Se invece Israele decidesse di andare fino in fondo, non solo Gaza sarebbe liberata da Hamas e potrebbe tornare alla normalità, ma sarebbe anche l’ultima guerra di Gaza.
E’ questo il concetto che la diplomazia internazionale sembra non capire. John Kerry, che opera per conto di Obama, sembra più preoccupato di salvare Hamas piuttosto che evitare il prossimo conflitto. L’Europa sembra letteralmente ostaggio dei suoi “islamici integrati” e dei suoi “nuovi nazisti” che pretendono che si schieri contro Israele. In questo contesto Israele non si trova solo a combattere una guerra contro un nemico mortale ma deve combattere anche contro un gruppo di burocrati da strapazzo che fino ad oggi non hanno fatto altro che danni immani in Medio Oriente. La guerra più difficile Israele la sta combattendo contro questa gente, non contro Hamas.
Un qualsiasi essere senziente che non sia contagiato dal seme dell’antisemitismo capirebbe che la guerra di Israele contro Hamas non è né una aggressione né una guerra contro i palestinesi, è una guerra difensiva contro un gruppo terrorista che da anni tiene sotto minaccia tutto il sud di Israele con un continuo lancio di missili, contro un gruppo terrorista che invece che fare qualcosa per la popolazione di Gaza ha speso miliardi di dollari per scavare tunnel, comprare armi ed esplosivi e garantire rifugi dorati ai loro leader. Un essere senziente capirebbe che la responsabilità di questi morti civili è interamente di Hamas. Ma sembra che nella diplomazia internazionale gli esseri senzienti siano del tutto assenti. Ed è una malattia che purtroppo ha contagiato molte menti deboli e parecchi media.
Purtroppo credo che questo virus che sta infettando mezzo mondo dipenda poco dalla mancanza di intelligenza o dalla cecità sui fatti reali che sono alla base di questa guerra a Gaza. Credo invece che Hamas faccia comodo a parecchia gente, credo che faccia comodo che la popolazione di Gaza resti ostaggio di questo gruppo terrorista. Ci sono troppi interessi collegati a Gaza, interessi politici ma anche moltissimi interessi economici (penso all’enorme business umanitario che ruota attorno a Gaza). E poi Gaza, così com’è, offre ai nemici di Israele una stupenda possibilità di criticare continuamente lo Stato Ebraico. Nessuno vuole perdere questa grande possibilità, specie tra coloro che odiano Israele a prescindere.
C’è solo un modo per Israele di interrompere questa assurda spirale: togliere a questa gente il giocattolo dalle mani, demolire totalmente Hamas, annientarlo. Se anche questa volta Israele si dovesse fermare prima di aver liberato la Striscia di Gaza da Hamas tra pochi mesi ci ritroveremo a parlare di missili che piovono su Israele e della reazione israeliana. Ci ritroveremo a parlare della ennesima guerra. Sono d’accordo con Liberman, questa questione va chiusa adesso.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi
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