Egitto, valico di Rafah – L’emergenza sanitaria denunciata da Hamas dalla parte giziana del valico di Rafah non si vede. Le autorità egiziane, sotto una fortissima pressione internazionale, da giovedì scorso hanno riaperto il valico di Rafah per consentire ai feriti della Striscia di Gaza di riceve adeguata assistenza medica. Ma il problema è che i feriti civili che arrivano a Rafah sono davvero pochi e le ambulanze della Mezza Luna Rossa trasportano spesso i miliziani feriti o addirittura civili incolumi, si suppone famigliari di Hamas.
Le guardie di frontiera egiziane sono in imbarazzo perché l’ordine è di far passare solo i feriti civili gravi e di indirizzarli nelle adeguate strutture mediche, ma c’è anche l’ordine tassativo di bloccare i terroristi di Hamas e di impedire il transito di civili. Ma spesso le ambulanze trasportano si un ferito ma anche diversi civili, si suppone famigliari dei boss di Hamas. E sempre più spesso si accerta che i feriti trasportati sono in effetti miliziani di Hamas. Onde evitare che la riapertura del valico di Rafah venga usata da Hamas per altri scopi non propriamente umanitari il Ministero dell’Interno egiziano ha dislocato molti dei suoi uomini in affiancamento alle guardie di frontiera. Possono uscire dalla Striscia di Gaza tutti gli stranieri, in prevalenza cooperanti delle ONG, ma difficilmente vi possono entrare.
Il Governo egiziano ha fatto entrare a Gaza 500 tonnellate di beni di prima necessità e di medicinali destinati agli ospedali di Gaza. Il Ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha tenuto però a precisare che le azioni umanitarie dell’Egitto sono “volte unicamente ad aiutare i civili e non Hamas”.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Farez M. per Rights Reporter
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