Guerra in Sudan: al G7 si discute di cessate il fuoco

Riunione a quattro a margine del G7 dei Ministri degli esteri per trovare una intesa per un cessate il fuoco in Sudan
26 Novembre 2024
profughi in fuga dalla guerra in Sudan

L’Arabia Saudita, l’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti (EAU) e gli Stati Uniti hanno tenuto dei colloqui per raggiungere un cessate il fuoco nel Sudan dilaniato dalla guerra.

Il ministro degli Esteri saudita ha affermato che l’incontro, tenutosi a margine della riunione dei ministri degli Esteri del G7 tenutasi lunedì sera a Roma, si è soffermato sulla crisi sudanese e sugli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco immediato, intensificare gli sforzi umanitari e attuare la Dichiarazione di Gedda relativa alla protezione dei civili.

I colloqui hanno anche esplorato il sostegno a un processo politico sudanese “che garantisca la stabilità del Sudan e ne preservi la sovranità, l’unità e l’integrità territoriale”, si legge nella dichiarazione.

All’incontro hanno partecipato il ministro saudita Faisal bin Farhan, l’egiziano Badr Abdelatty, il segretario di Stato statunitense Antony Blinken e il ministro di Stato emiratino per la cooperazione internazionale Reem Al-Hashimy.

Abdelatty, da parte sua, ha ribadito la volontà dell’Egitto di ripristinare la stabilità in Sudan e ha sottolineato l’importanza di raggiungere un cessate il fuoco e di aumentare l’accesso agli aiuti umanitari, secondo una dichiarazione rilasciata dal Ministero degli Esteri egiziano.

Da metà aprile dell’anno scorso, l’esercito sudanese e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF) sono impegnati in un conflitto che ha causato più di 20.000 morti e circa 10 milioni di sfollati, secondo le Nazioni Unite.

Sono sempre più numerose le richieste da parte delle Nazioni Unite e degli organismi internazionali di porre fine al conflitto, che ha spinto milioni di sudanesi sull’orlo della carestia e della morte a causa della scarsità di cibo e che si è esteso a 13 dei 18 stati del Sudan.

Go toTop