Guerra tra Israele e Iran sempre meno sotterranea: colpita nave iraniana

7 Aprile 2021

La guerra sotterranea tra Israele e Iran sta prendendo sempre più una brutta piega. Una nave militare iraniana identificata come Saviz è stata colpita mentre era in navigazione nel Mar Rosso.

Stando ai rapporti la Saviz, che sarebbe classificata come nave da carico ma che le intelligence occidentali la danno come nave militare del corpo dei Guardiani della Rivoluzione, sarebbe stata danneggiata da una mina attaccata manualmente sullo scafo da mani presumibilmente israeliane.

I media iraniani ripresi anche dal New York Times la danno in fiamme.

Israele conferma agli USA di aver colpito una nave iraniana

Secondo quanto riportato in mattinata da Ynet che riprende il New York Times, Israele avrebbe confermato agli Stati Uniti di aver colpito una nave iraniana. Addirittura avrebbe aspettato un po’ a colpirla perché transitava vicino alla rotta di una portaerei americana.

Una guerra sempre più aperta

La guerra tra Israele e Iran va ormai avanti da diversi anni ed è sempre meno sotterranea. A confermarlo sono proprio gli ultimi attacchi israeliani a navi iraniane. Il botta e risposta è sempre più frequente.

Fino a pochi mesi fa si sapeva solo di attacchi israeliani contro basi iraniane in Siria e in Iraq, ma ormai da qualche tempo questa guerra sotterranea si è trasferita in mare ed è sempre più impostata a prendere di mira obiettivi ogni volta più importanti.

Tra parentesi va segnalato che la nave iraniana è stata colpita proprio nel giorno in cui i colloqui tra Stati Uniti e Iran per un ritorno al JCPOA sembravano aver fatto alcuni passi avanti e questo ha indispettito non poco Washington.

Ma qualcuno dovrà pur rispondere agli attacchi sempre più spregiudicati degli iraniani, qualcuno dovrà pur farsi carico di mettere un freno alle mire espansionistiche di Teheran. Gli americani non lo fanno, ormai è chiaro. Lo fa Israele e lo fa bene. Bisognerà vedere se basta.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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