Le Olimpiadi invernali di Pechino saranno ricordate non solo per gli sforzi della Cina per impressionare il mondo tra le critiche alle sue violazioni dei diritti umani. I giochi si sono svolti anche sullo sfondo della più drammatica escalation delle tensioni strategiche tra Russia e Occidente dalla fine della Guerra Fredda.
In effetti, la grande situazione di stallo sull’Ucraina e le incessanti speculazioni sull’eventuale invasione della Russia hanno spesso oscurato la celebrazione dei giochi e il messaggio di pace che essi avrebbero dovuto portare.
La fine dei giochi ha coinciso con un’escalation dei combattimenti nell’Ucraina orientale. Se la minaccia dell’uso della forza da parte della Russia contro l’Ucraina era più speculativa e spesso discutibile solo alcune settimane fa, il rischio di un vero conflitto ora è molto più alto.
Il presidente russo Vladimir Putin mostra più fiducia che mai nella risoluzione della crisi a suo favore. È probabile che la sua fiducia si basi su tre ben specifiche motivazioni:
- l’economia vacillante dell’Ucraina;
- l’abilità militare della Russia e nuove armi;
- la Cina.
L’economia dell’Ucraina
La Russia può essere grata agli Stati Uniti e all’Europa per la perfetta tempesta mediatica che hanno creato. I quattro mesi di ansiosa attesa di ciò che la Russia avrebbe potrebbe fare in aggiunta alle decisioni delle ambasciate occidentali di trasferirsi dalla capitale Kiev alla città occidentale di Lviv hanno avuto un effetto dannoso sull’economia ucraina.
Persino il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha criticato l’amministrazione Biden per aver alimentato il panico per una guerra, dicendo che sta danneggiando l’economia del paese.
In aggiunta, la Russia sta rafforzando la sua pressione economica sull’Ucraina riducendo l’importanza del paese come stato di transito per le sue esportazioni di gas.
Gli analisti affermano infatti che i flussi di gas russo attraverso l’Ucraina sono scesi ai minimi storici a gennaio, il che significa meno entrate nelle tasse di transito per l’Ucraina.
La minaccia del conflitto ha inoltre causato la caduta della valuta ucraina portandola ai minimi degli ultimi quattro anni contro il dollaro, cosa questa che ha causato una maggiore spesa assicurativa per le esportazioni ucraine dai porti del Mar Nero. Un economista ucraino dice che la crisi è già costata all’economia del paese diversi miliardi di dollari solo nelle ultime settimane.
E nonostante Putin abbia acconsentito a più colloqui diplomatici, è chiaro che la Russia è lontana dal fare marcia indietro.
La potenza militare
Anzi, Mosca è pronta a continuare a usare la sua rinnovata potenza militare e la minaccia di un conflitto su ampia scala nel suo gioco di contrattazione con l’Occidente, nonostante i pericoli che una simile guerra rappresentino per l’economia della Russia stessa.
Anche la decisione di anticipare le manovre militari con la Bielorussia sembra avere un obiettivo preciso, quello di ricordare ai leader occidentali lo status della Russia come superpotenza nucleare, e i rischi associati ad confronto militare con Mosca.
Il Cremlino è fiducioso che dieci anni di riforme e massicce iniezioni di denaro abbiano trasformato l’esercito russo da una forza invecchiata e mal equipaggiata in uno dei più potenti eserciti del mondo.
Inoltre, i russi credono che né gli Stati Uniti né la NATO rischierebbero un conflitto aperto sull’Ucraina. Quindi, continuando continuando a mostrare i muscoli in questo modo, Putin si aspetta che i leader occidentali alla fine facciano pressione sui funzionari di Kiev per convincerli a sottomettersi a una risoluzione politica della crisi in Ucraina orientale alle condizioni della Russia, anche se ormai potrebbe essere tardi.
La carta cinese
Forse la carta più potente nelle mani di Putin è la Cina. La Russia e la Cina si sono avvicinate molto negli ultimi anni e un vertice tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping all’inizio delle Olimpiadi ha fatto suonare un campanello d’allarme nei paesi occidentali.
Riguardo a quell’incontro alcuni funzionari statunitensi ed europei sono arrivati a dire che potrebbe “equivalere a un riallineamento dell’ordine mondiale”.
In primo luogo, i due leader hanno firmato un accordo a lungo termine per la spedizione di petrolio e gas russo in Cina per un valore di 117 miliardi di dollari. Questo accordo permette a Mosca di mitigare le possibili ricadute in merito alle minacce di fermare il gasdotto Nord Stream 2.
In secondo luogo, la dichiarazione congiunta ha formalizzato il sostegno politico della Cina alle strategie russe contro l’Occidente.
Importante, per la prima volta, la Cina ha espresso il suo sostegno all’opposizione della Russia all’espansione della NATO: «le parti si oppongono all’ulteriore allargamento della NATO e chiedono all’Alleanza Nord Atlantica di abbandonare i suoi approcci ideologizzati da guerra fredda, per rispettare la sovranità, la sicurezza e gli interessi degli altri paesi».
Durante il suo discorso alla conferenza sulla sicurezza di Monaco nel fine settimana, il ministro degli esteri cinese, Wang Yi, ha rafforzato questo messaggio.
E anche se la Russia non ha bisogno dell’assistenza militare cinese in qualsiasi potenziale invasione dell’Ucraina, il sostegno politico ed economico di Pechino è incoraggiante per Putin.
In cambio Pechino otterrà diversi vantaggi. In primo luogo, accettando di sostenere la Russia contro la NATO, Pechino ha ottenuto il sostegno riaffermato di Mosca su Taiwan, che la Cina rivendica come proprio territorio.
Infatti, la Cina potrebbe prendere in prestito l’approccio della Russia verso l’Ucraina come modello per fare pressione su Taiwan per l’unificazione, o una vera e propria invasione dell’isola.
In secondo luogo, la Cina può ora contare sulla Russia nel suo gioco di bilanciamento contro il nuovo patto di sicurezza AUKUS tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
In terzo luogo, Xi potrebbe usare le sue ottime relazioni con Putin nelle sue mosse di politica interna. Quest’anno, il Partito Comunista Cinese terrà il suo 20° congresso di partito – un momento di svolta per la leadership di Xi. Putin è considerato in Cina come un leader forte, quindi avere il suo sostegno può essere importante per Xi nella corsa per assicurarsi un altro mandato al potere.