Hamas condanna a morte cinque palestinesi ma l’Europa fa finta di nulla, fa finta che sia tutto normale pur di non criticare i terroristi che tengono in ostaggio milioni di palestinesi e non intaccare la retorica anti-israeliana che contraddistingue la politica europea.
Pazienza il silenzio delle ONG che ormai ci hanno abituati ad essere contigue con il terrorismo di Hamas, pazienza il silenzio dell’Onu anch’esso ormai parte integrante del terrorismo palestinese, ma dall’Europa che si ammanta dell’alone di “difensore dei Diritti Umani” e che non perde occasione per criticare chi combatte l’islamismo e il terrorismo islamico ci aspettavamo quantomeno una critica ufficiale, due parole di condanna o una richiesta di spiegazione visto che proprio l’Unione Europea è tra i maggiori finanziatori diretti e indiretti del regime islamista di Hamas. Invece nulla.
Ieri un tribunale militare di Hamas ha condannato a morte cinque palestinesi con l’accusa di essere collaboratori di Israele, una accusa usata sistematicamente per fare pulizia degli oppositori interni.
Secondo fonti di Gaza uno di loro è stato accusato di aver passato a Israele informazioni sui tunnel scavati dalle Brigate Izz ad-Din al-Qassam (il braccio armato di Hamas) e di averlo fatto dal 2008. Un altro è accusato di aver collaborato con lo Stato Ebraico dal 2000 quando lavorava al valico di Erez. Avrebbe passato informazioni sulle fabbriche di missili e sulle loro posizioni. Un terzo è accusato di collaborare con Israele dal 2010 e di aver passato informazioni sui membri anziani di Hamas. Il quarto è accusato di aver passato informazioni sui membri di Al-Qassam e sulla posizione delle loro basi. Il quinto, l’unico condannato alla fucilazione (gli altri verranno impiccati), è stato accusato di aver fornito informazioni a Israele sui movimenti dei membri delle Brigate Izz ad-Din al-Qassam.
Inutile dire che il processo si è svolto senza alcuna garanzia per gli imputati e che nessuno ha portato prove certe del supposto tradimento dei cinque uomini. I famigliari dei cinque condannati, che si proclamano innocenti, hanno chiesto un aiuto agli uffici ONU nella Striscia di Gaza ricevendo solo indifferenza. Nessuna ONG era presente al processo per verificare il suo svolgimento (Amnesty International arriva solo quando c’è da scrivere qualche rapporto inventato). Come detto, silenzio totale da parte dei tanti dipendenti dell’Unione Europea che semplicemente se ne sono infischiati. Nessuno ha interesse a rovinare il lucroso business degli aiuti umanitari in mano ad Hamas.
Scritto da Sarah F.