Non lascia adito a dubbi sulla reale volontà di pace di Hamas la dichiarazione rilasciata alla testata Al-Qassam da Ismail Haniyeh, Primo Ministro di Hamas a Gaza: «rapire soldati israeliani è un dovere di ogni buon palestinese».
La dichiarazione di Ismail Haniyeh conclude una serie di considerazioni bellicose espresse al giornale ufficiale delle Brigate Ezzedeen Al-Qassam nelle quali il numero uno di Hamas a Gaza ha duramente condannato il comportamento di Abu Mazen che in questi giorni si è espresso a favore di un accordo di pace con Israele e che durante il World Economic Forum in Giordania ha stretto la mano al “nemico israeliano” (il Presidente Simon Peres).
«Abu Mazen parla con il nemico in cambio di denaro – ha detto Haniyeh riferendosi alla promessa americana di un versamento a favore della ANP di 5 miliardi di dollari – ma la Palestina non è in vendita». E poi, riferendosi ai recenti accordi sulla sicurezza tra ANP e Israele e in particolare al fatto che Abu Mazen ha detto che nel 2012 almeno 96 soldati israeliani che erano finiti erroneamente in territorio controllato dalla ANP sono stati restituiti a Israele ha affermato che «i palestinesi non devono restituire i militari israeliani senza avere in cambio la liberazione dei prigionieri palestinesi, anzi, devono fare come ha fatto Hamas con Gilad Shalit, rapito e poi liberato in cambio di centinaia di detenuti palestinesi».
Infine ha lanciato il suo appello a tutti i “buoni palestinesi”: «rapire soldati israeliani è un dovere dei palestinesi per ottenere in cambio la liberazione dei nostri fratelli detenuti in Israele. Invito pertanto a fare di tutto per rapire i soldati israeliani».
Da Ramallah gli ha risposto a stretto giro di posta il leader della ANP, Abu Mazen: «il rapimento non è nella nostra natura – ha detto Abu Mazen – noi non usiamo questi metodi mafiosi. Il nostro obbiettivo è quello di vivere con i vicini nel rispetto reciproco. Ogni soldato israeliano che erroneamente si introdurrà in territorio palestinese dovrà essere accolto e restituito in sicurezza».
Non è la prima volta che Hamas e ANP si scontrano verbalmente, ma la polemica innescata da Ismail Haniyeh sta avendo ampio risalto sui media palestinesi. A peggiorare le cose c’è stato il recente incontro tra Abu Mazen e il Presidente Israeliano, Simon Peres, al World Economic Forum che si è svolto in Giordania nei giorni scorsi durante il quale Abu Mazen e Peres hanno parlato di accordi di pace tra Palestina e Israele e si sono stretti la mano pubblicamente, un gesto questo che Hamas ha duramente condannato. Per Hamas non può esserci pace con Israele e l’unico obbiettivo dei terroristi palestinesi rimane la distruzione di Israele.
S. Ben David