Il futuro dei bambini di Gaza è già segnato, la loro missione è già stata stabilita dai loro genitori e da Hamas. Non è un futuro di pace come dovrebbe essere e come ogni genitore al mondo sogna per i propri figli, il loro è un futuro votato alla violenza ma soprattutto allo sterminio degli ebrei.

E’ interessante il nuovo numero di Palestin, il quotidiano di Hamas distribuito nella Striscia di Gaza che in occasione della festa per i 29 anni dalla fondazione di Hamas pubblica un inserto dedicato al cosiddetto «esercito di Maometto», non un normale esercito di combattenti ma un vero e proprio progetto volto a trasmettere ai bambini di Gaza l’odio verso gli ebrei e l’idea che una vera pace in Palestina ci potrà essere solo dopo lo sterminio totale di tutti gli ebrei.

Muaez Tanbura, 11 anni, giura solennemente di tornare in Palestina (Israele n.d.r.) dopo che la Palestina sarà epurata completamente dalla presenza degli ebrei. Un suo amico, Ismail Rihan, sventola una bandiera palestinese e mostra un cartello con su scritto «io amo la Palestina. Ebrei, ricordate Khaybar (riferimento storico). L’esercito di Maometto tornerà e vi espellerà tutti». Indicative le parole di Hamis al-Masri, un padre che con orgoglio accompagna il proprio figlio nella sfilata celebrativa per i 29 anni di Hamas. «Né gli adulti né i bambini devono dimenticare la nostra terra» dice Al-Masri al giornale «noi abbiamo l’obbligo di tramandare ai nostri figli la visione del ritorno alla nostra terra e non dobbiamo mai smettere di lottare per il ritorno. Loro sono il nostro futuro. Il nemico sionista deve sapere che fino a quando occuperà la nostra terra i nostri figli combatteranno per la sua liberazione fino alla vittoria finale». E in merito al fatto che i bambini di Gaza siano pronti anche a morire per la “causa” aggiunge che «la loro è una consapevolezza che deriva dallo studio del Corano e dal loro desiderio di riprendersi la propria terra».

La sfilata celebrativa per i 29 anni dalla fondazione di Hamas si è conclusa con i bambini dell’esercito di Maometto che sfilavano compatti sventolando bandiere palestinesi e urlando a squarciagola «noi siamo le truppe di Al-Qassam».

Chissà cosa ne pensano a riguardo le tante ONG per la tutela dei Diritti del bambino sempre pronte a denunciare le presunte violenze israeliane sui bambini palestinesi ma mai una volta che denunciassero l’uso indiscriminato dei bambini palestinesi come soldati, bambini soldato per essere precisi. E chissà cosa ne pensano quelli che affermano che Israele deve trattare con questa gente. Come puoi trattare con chi alleva i propri figli con l’idea che l’unica soluzione al conflitto sia lo sterminio di tutti gli ebrei? E tornano prepotenti le parole di Golda Meir:

La pace arriverà quando gli arabi ameranno più i loro figli di quanto odino noi

Scritto da Sarah G. Frankl