I cittadini di Gaza, stanchi della guerra, esprimono preoccupazione dopo che Hamas ha nominato Yahya Sinwar come nuovo leader, temendo che il suo passato violento possa ostacolare gli sforzi per il cessate il fuoco a cui anelano.
«Non sappiamo come Hamas stia pensando o cosa li abbia spinti a scegliere Yahya Sinwar come capo, soprattutto quando non si sa dove si trovi», dice all’AFP il 29enne Mohammad al-Sharif nella città centrale di Gaza, Deir al-Balah.
«È un combattente. Come si svolgeranno i negoziati?», chiede lo sfollato originario di Gaza City, aggiungendo: «Non vogliamo altro che la fine della guerra».
Ieri Hamas ha annunciato di aver scelto Sinwar, 61 anni, il responsabile del massacro del 7 ottobre che ha scatenato la guerra a Gaza, per sostituire Ismail Haniyeh, assassinato a Teheran il 31 luglio.
Sinwar non è stato più visto dopo l’attacco a Israele e molti rapporti sostengono che stia operando da uno dei numerosi tunnel sotterranei di Gaza.
Ibrahim Abu Daqa, 35 anni, fa eco alla delusione di Sharif per la scelta di Sinwar come successore di Haniyeh.
«A mio parere, la nomina di Yahya Sinwar a capo di Hamas è stata inopportuna in questa fase critica», ha dichiarato all’AFP.
Anch’egli sfollato a Deir al-Balah e originario della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, Abu Daqa afferma che la decisione «potrebbe portare a risultati negativi su più livelli, tra cui l’interruzione dei negoziati o il mancato progresso in essi, soprattutto perché Israele lo sta cercando per assassinarlo».
«L’occupazione ha ucciso il negoziatore Ismail Haniyeh. Cosa succederà con il combattente Yahya Sinwar?», si chiede.
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all’AFP che la scelta di Sinwar ha inviato il messaggio che il gruppo terroristico «continua il suo percorso di resistenza».