Lentamente emergono dettagli più precisi sulla operazione Northern Shield che ieri ha permesso al IDF di smantellare un tunnel sotterraneo costruito da Hezbollah che dal Libano entrava in Israele.
In una conferenza stampa tenutasi ieri sera a Tel Aviv il capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Gen.Gadi Eisenkot, e il Primo Ministro Benjamin Netanyahu hanno dettagliato meglio l’operazione contro i tunnel di Hezbollah e mostrato un filmato dove si vedono sue terroristi libanesi avvicinarsi alla telecamera introdotta nel tunnel dal IDF e poi fuggire un attimo prima che la telecamera si autodistruggesse.
Si scopre così che il tunnel di Hezbollah distrutto ieri era stato scavato sotto un edificio civile che fungeva da fabbrica di blocchi civili fino al 2014, situato a pochi metri di distanza dalle postazioni di pattugliamento delle Nazioni Unite (UNIFIL) e dalle pattuglie dell’esercito libanese.
Il tunnel è stato scavato a 25 metri di profondità e doveva servire ai terroristi di Hezbollah per entrare indisturbati in Israele e compiere rapimenti o attentati se non addirittura come mezzo per una invasione di terra.
Secondo Netanyahu questo è solo l’inizio della operazione Northern Shield il che fa supporre che l’IDF sia a conoscenza di altri tunnel di Hezbollah.
«Questa non è un’operazione limitata, è un’operazione ampia e tuttora in corso» ha detto Netanyahu durante la conferenza stampa facendo intendere chiaramente che quello distrutto ieri è solo il primo tunnel e che ce ne sono altri individuati dal IDF.
«Solo due settimane fa avevo detto che per garantire la sicurezza di Israele dobbiamo avere pazienza e stare calmi, ho anche detto che c’è più di quanto sembri» ha aggiunto il Premier israeliano. «Quello che vedete ora è solo una piccola parte del quadro generale delle azioni che abbiamo intrapreso e che continueremo a intraprendere per garantire la sicurezza di Israele in tutti i settori» ha concluso Netanyahu.
L’operazione Northern Shield dovrebbe durare diverse settimane e sarà guidata dal comandate del comando nord dell’IDF, il Generale Yoel Strick. Secondo alcune fonti militari potrebbe essere necessario che i militari israeliani entrino in territorio libanese per completare l’opera di distruzione dei tunnel di Hezbollah, fatto questo che potrebbe provocare la reazione dei terroristi libanesi.
Un atto di guerra verso Israele del quale anche il Libano e UNIFIL devono rispondere
I tunnel di Hezbollah sono un vero e proprio atto di guerra verso Israele del quale anche il Libano e UNIFIL devono rispondere in quanto responsabili del controllo di quell’area.
Proprio l’altro ieri il Premier Netanyahu era volato a Bruxelles per incontrare il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e metterlo in guardia sul fatto che il Libano potrebbe essere coinvolto in azioni preventive messe in atto da Israele. Ora capiamo meglio il perché di quel viaggio e perché Netanyahu ritiene il Libano complice di eventuali azioni di Hezbollah.
E’ infatti improbabile che i terroristi libanesi abbiamo costruito il tunnel distrutto ieri senza che né i militari libanesi che pattugliano l’area, né UNIFIL se ne siano accorti.
E qui si dovrebbe aprire anche un dibattito sulla effettiva missione delle forze dell’Onu in Libano. A chi servono veramente se non a Hezbollah che invece dovrebbero controllare e impedire che si riarmi o che compia azioni ostili verso Israele?