L’Iran inizierà presto ad arricchire almeno una quantità “simbolica” di uranio fino al 90%, anche se è improbabile che si lanci nella costruzione di una bomba, ha dichiarato lunedì il capo della Direzione dell’Intelligence militare dell’IDF, il Magg. Gen. Aharon Haliva.
Parlando alla conferenza organizzata dall’Istituto per gli studi sulla sicurezza nazionale, Haliva ha avvertito che Teheran ha compiuto “progressi significativi” nel suo programma nucleare e che la comunità internazionale si troverà presto ad affrontare la “prova più grande” per impedire alla Repubblica islamica di ottenere la bomba.
Haliva ha anche rivelato che l’Iran ha preso in considerazione la possibilità di lanciare un attacco terroristico durante il torneo di calcio della Coppa del Mondo, che è iniziato domenica, ma teme che una tale mossa avrebbe un impatto negativo sulla nazione ospitante, il Qatar.
Inoltre, a suo avviso, il regime iraniano non è attualmente a rischio di essere rovesciato, nonostante le proteste in corso nel Paese, le sanzioni internazionali e la crescente rabbia per il suo sostegno militare alla Russia nella guerra in Ucraina.
I commenti di Haliva arrivano un giorno dopo che il Capo di Stato Maggiore dell’IDF, Ten. Gen. Aviv Kohavi, è arrivato negli Stati Uniti per una visita di cinque giorni che si concentrerà sul programma nucleare iraniano e sull’espansionismo regionale, e dopo che il Consiglio dei governatori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, composto da 35 nazioni, ha approvato una risoluzione che ordina a Teheran di cooperare immediatamente con un’indagine sulle tracce di uranio scoperte in tre siti non dichiarati.
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