Iran: il Parlamento di Teheran ha minacciato di riprende le attività nucleari sospese a seguito dell’accordo sul programma nucleare iraniano raggiunto lo scorso anno. Lo ha detto ieri a Press TV un alto funzionario del Parlamento iraniano, Akbar Ranjbarzadeh, a seguito della decisione unanime da parte del Senato degli Stati Uniti di estendere le sanzioni all’Iran per altri 10 anni.

Alle minacce di Akbar Ranjbarzadeh hanno fatto seguito alcune dichiarazioni del capo dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, il quale sempre a Press TV ha detto che l’Iran è pronto a rispondere nei modi adeguati alla decisione del Senato americano di prolungare di altri 10 anni le sanzioni a Teheran, specificando tuttavia che al momento non vedeva la necessità di rendere pubbliche quali misure l’Iran intende prendere. Ali Akbar Salehi ha comunque sottolineato che la decisione americana è una palese violazione degli accordi presi lo scorso anno e che quindi se il Presidente Obama decidesse di firmarla l’Iran si vedrà costretto a rivedere tali accordi.

La tensione tra Iran e Stati Uniti era già salita alle stelle con l’elezione alla Presidenza di Donald Trump il quale in campagna elettorale aveva promesso di stracciare l’accordo sul nucleare iraniano firmato da Obama. E’ poi arrivata alle stelle con la notizia della nomina dell’ex generale James Mattis a capo del Pentagono, uno che si era sempre opposto a qualsiasi accordo con l’Iran e che per questo si era scontrato con Obama. Adesso dopo la decisione del Senato che ancora però deve essere controfirmata dal Presidente uscente, l’Iran ritiene che quell’accordo non sia più valido in quanto prevedeva la fine delle sanzioni USA all’Iran. Da qui la concreta minaccia di riprendere il programma nucleare.

Giusto per chiarezza, nessuno a parte Obama e la Mogherini ha mai effettivamente pensato che l’Iran rinunciasse a dotarsi di armi nucleari, ma l’accordo sul nucleare forniva agli Ayatollah un comodo ombrello per nascondere le loro attività che ora, a causa della decisione del Senato americano, rischia seriamente di saltare. In sostanza cambia poco o nulla, ma almeno non ci sarà più nessun ombrello a coprire la corsa al nucleare di Teheran.

Scritto da Adrian Niscemi