Teheran, Rights Reporter – Secondo le informazioni ottenute da Iran Human Rights, almeno 234 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza durante le proteste a livello nazionale. Di queste, 29 avevano meno di 18 anni, ma non sono state tutte verificate attraverso prove documentali. Iran Human Rights sta lavorando per ottenere conferma della loro età.

I manifestanti sono stati uccisi in 21 province, il maggior numero di vittime è stato registrato in Sistan e Baluchistan, Mazandaran, Teheran, Gilan e Kurdistan. Il maggior numero di morti è stato registrato il 21, 22 e 30 settembre.

Questi i decessi provincia per provincia: Sistan e Baluchistan: 93 persone; Mazandaran: 28 persone; Teheran: 23 persone; Gilan: 18 persone; Kurdistan: 17 persone; Azerbaigian occidentale: 13 persone; Kermanshah: 12 persone; Alborz: 6 persone; Khorasan-Razavi: 4 persone; Isfahan: 3 persone; Kohgiluyeh e Boyer Ahmad: 2 persone; Zanjan: 2 persone; Qazvin: 2 persone; Azerbaigian orientale: 2 persone; Ardabil: 2 persone; Ilam: 2 persone; Bushehr: 1 persona; Semnan: 1 persona; Khuzestan: 1 persona; Markazi: 1 persona; Hamedan: 1 persona.

Le scuole e le università sono state al centro delle proteste nazionali degli ultimi giorni, con molte segnalazioni di violenze contro alunni e studenti. Le scuole continuano a essere attaccate, con alunni picchiati e arrestati.

Anche i maltrattamenti dei detenuti, comprese le pesanti accuse, sono stati ampiamente segnalati. Il procuratore di Teheran, Ali Salehi, ha annunciato l’emissione di accuse per quattro persone con l’accusa di moharebeh (inimicizia contro Dio), che comporta la pena di morte.

Al momento non sono disponibili i numeri precisi relativi agli arresti che comunque sono nell’ordine delle migliaia di ragazze e ragazzi.