Possiamo parlare di guerra di religione senza essere tacciati di islamofobia? Possiamo dire che il mondo occidentale già da molto tempo è sotto attacco da parte dell’Islam senza essere accusati di essere esagerati o addirittura complottisti? Noi crediamo di si.

Negli ultimi giorni, con la levata di scudi contro lo Stato Islamico, ISIS, in moltissimi si sono affrettati a specificare che non si trattava di una guerra di religione ma di un conflitto difensivo contro una entità terrorista. Peccato però che gli islamici non la pensino proprio così. Per loro invece questa è una guerra di religione e non si vergognano di dirlo apertamente come invece succede nei salotti buoni della sinistra radical chic europea. Loro stanno combattendo la Jihad, la guerra santa contro gli infedeli, lo dicono apertamente e senza tanti giri di parole. E se loro combattono la Jihad, perché in occidente si continua a negare l’evidenza? Se noi non siamo in guerra con loro, certamente loro lo sono con noi.

Allora è arrivato il momento di sfatare il tabù della frase “guerra di religione” anche da parte di chi non è islamico. E’ arrivato il momento di ammettere quella che ormai è una evidenza, cioè una guerra contro di noi portata nel cuore dell’Europa anche se ancora con metodi molto più tranquilli rispetto a quello che sta succedendo in Iraq e Siria, ma pur sempre una guerra.

E se ammettiamo questo, se ammettiamo l’evidenza dei fatti, non possiamo continuare a far finta di nulla, non possiamo continuare a garantire al nostro nemico il successo della Jihad senza battere ciglio. Non possiamo continuare a tollerare le violazioni delle leggi nel nome del “rispetto religioso”, non possiamo continuare a sopportare la violazione dei Diritti Umani nel nome del “rispetto delle altrui tradizioni”. Dobbiamo reagire a questa logica autodistruttiva che ci viene imposta da una minoranza buonista fino all’estremo, fino appunto al suicidio.

Dobbiamo chiamare le cose con il suo nome e agire di conseguenza. Se gli islamici parlano di Jihad noi dobbiamo iniziare a parlare negli stessi termini e parlare di guerra di religione senza fraintendimenti perché per loro lo è già da tempo, solo che noi continuiamo imperterriti a negarlo.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Carlotta Visentin

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