Nella più che probabile terza guerra tra Israele ed Hezbollah non ci sarà nulla di paragonabile alla guerra del 2006. Hezbollah dispone di oltre 100.000 missili e razzi in grado di colpire tutto il territorio israeliano, un arsenale che nel 2006 non aveva e che cambia completamente i piani della difesa israeliana.
Parlando con i comandanti militari israeliani la prima cosa che si nota e che lascia in qualche modo basiti è la quasi totale certezza che una terza guerra tra Israele ed Hezbollah è praticamente inevitabile. Non è una minaccia impellente perché per adesso Hezbollah è pesantemente impegnato con gli alleati iraniani in Siria e in Yemen, quindi per ora non ha alcun interesse a impegnarsi in una guerra con Israele, ma la granitica certezza dei vertici militari israeliani è che Hezbollah si stia preparando per un attacco a Israele non appena le condizioni lo consentiranno.
Gli analisti militari e della intelligence israeliana sanno però che questa volta sarà una guerra completamente diversa da quella del 2006. Questa volta gli Hezbollah hanno un arsenale spaventoso costruito praticamente sotto il naso di UNIFIL che invece lo doveva impedire in base alla risoluzione 1701. Si valuta che i missili e i razzi in mano a Hezbollah siano circa 100.000, una potenza di fuoco spaventosa in grado di lanciare 1.200 missili al giorno su tutto il territorio israeliano e di essere operativa in pochissimo tempo.
Le strategie difensive di Israele
Dato per scontato che la guerra che verrà tra Israele ed Hezbollah non avrà nulla di paragonabile a quella durata 33 giorni nell’estate del 2006, la questione principale per i vertici militari israeliani è stabilire come difendere la popolazione israeliana dalla enorme minaccia rappresentata dai missili in mano ad Hezbollah. Per questo il sistema antimissile israeliano è stato ulteriormente potenziato e aggiornato. Il sistema antimissile israeliano può contare su tre sistemi di intercettazione:
- Il sistema a corto raggio Iron Dom
- Il sistema a corto/medio raggio David’s Sling che sta per entrare in funzione
- Il sistema a lungo raggio Arrow
Oltre a questi c’è un quarto sistema in corso di allestimento da parte dei tecnici israeliani in collaborazione con gli Stati Uniti, sistema di cui si conosce pochissimo ma che secondo indiscrezione sarebbe estremamente efficace nella intercettazione di bersagli multipli.
Sempre nella strategia difensiva di Israele rientra anche l’enorme mole di lavoro che sta svolgendo l’intelligence nell’individuare i bersagli da colpire, cioè le batterie di lancio dei missili, i comandi militari di Hezbollah, i nascondigli dei terroristi ecc. ecc. Per dare una idea di quello di cui si sta parlando diciamo solo che nel 2006 i bersagli acquisiti poco prima della guerra erano appena 200 mentre oggi sono già oltre 2.000 in crescita.
Infine parliamo della barriera difensiva che Israele sta costruendo lungo tutto il confine con il Libano. Chiunque viaggi nel nord di Israele non può fare a meno di notare gli scavi in mezzo alle colline e le barriere difensive, l’ultima appena terminata nei pressi del villaggio di Matat, lunga 1.700 metri e alta 10. Il loro scopo è quello di evitare l’infiltrazione dei terroristi di Hezbollah in territorio israeliano (l’unità di Hezbollah deputata a infiltrarsi si chiama Radwan) e dare il tempo all’IDF di preparare un contrattacco.
Come detto in precedenza, nella intelligence e nei vertici militari israeliani c’è una fortissima consapevolezza che un terza guerra con Hezbollah sia inevitabile e non certo per volontà israeliana, si tratta solo di stabile quando e non se ci sarà. L’unica cosa che Israele può fare e studiare il sistema per difendere la propria popolazione visto che UNIFIL, che sarebbe deputata a impedire il riarmo di Hezbollah, non lo fa. Oltre a questo si sta studiando una strategia offensiva di cui però non parliamo ma che dovrebbe in teoria mettere fine definitivamente al pericolo rappresentato da Hezbollah, il maggiore per Israele.
Scritto da Maurizia De Groot Vos