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Chi sia Ilan Pappe lo sappiamo tutti. E’ uno dei numerosi casi di ebrei israeliani (o presunti tali) antisemiti, sostenitore dello “Stato binazionale” Attualmente insegna presso l’European Centre for Palestine Studies dell’università di Exeter, in Gran Bretagna, da dove periodicamente lancia i suoi messaggi di odio verso Israele, messaggi letteralmente idolatrati dal numeroso esercito di odiatori.

Nell’ultimo suo articolo traboccante di odio verso Israele, ripreso naturalmente da tutte le maggiori testate filo-palestinesi, ha accusato ancora una volta Israele di praticare una sistematica pulizia etnica nei confronti dei palestinesi.

Per farlo prende spunto dal discorso fatto dal Presidente israeliano, Shimon Peres, in occasione dell’anniversario della nascita di Israele. Peres, in quella occasione disse che “ricordava di come tutto era cominciato, Israele, un millimetro di tutto il Medio Oriente, una terra sterile, con paludi al nord, deserto al centro, due laghi di cui uno morto, nessuna risorsa naturale se non la malaria,trasformato in un paradiso terrestre dal duro lavoro degli israeliani, con la migliore agricoltura del mondo  e la più avanzata tecnologia disponibile sulla terra”.

A Pappe non è andata giù che Peres in quella occasione non abbia nominato i palestinesi così prende spunto per sostenere la tesi che “Israele starebbe pianificando un pulizia etnica ai danni dei palestinesi allo scopo di costruire la Grande Israele” (se non vengono nominati dal presidente di Israele è perché non vengono riconosciuti). Pappe ha poi definito le parole di Peres “un racconto inventato e privo di fondamento storico”.

Quello della “Grande Israele” è un incubo ricorrente negli scritti di Ilan Pappe come lo è quello della pulizia etnica ai danni dei palestinesi. Lo spiega con passione anche ai suoi studenti che non è raro ritrovare impegnati nelle campagne di boicottaggio dei prodotti israeliani oppure come attivisti in Medio Oriente spesso impegnati nelle cosiddette “ONG” tipo la famigerata ISM. Da questo “incubo” Pappe prende spunto per sostenere e propinare lo “stato binazionale”, cioè un unico Stato per israeliani e palestinesi, linea contrapposta a quella più comune dei “due Stati per due popoli”.

In realtà, a prescindere dalle breve ricostruzione del personaggio (ce ne sarebbero di cose da dire), Ilan Pappe è la perfetta rappresentazione vivente del nazi-comunista filo-islamico odiatore di Israele, un uomo che non propone una soluzione di pace, ma propone una soluzione finale che porti all’annientamento di Israele attraverso il predominio razziale arabo (lo Stato binazionale), cioè una vera e propria pulizia etnica ai danni degli ebrei. Esattamente l’accusa che Pappe muove a Israele. Per arrivare a questo suo sogno, cosa fa Pappe? Distorce e capovolge la realtà usando due armi che per gli odiatori sono veri e propri grimaldelli: il suo essere ebreo e la sua presunta autorevolezza. E così ogni sua parola viene ripresa come fosse vangelo dagli odiatori con il mantra “se lo dice lui che è ebreo e israeliano…….”.

Nel suo ultimo “capolavoro” ricostruisce quella che secondo lui è stata la pulizia etnica dei palestinesi da parte dei coloni ebrei, una pulizia etnica avvenuta all’atto della nascita di Israele e continuata fino ai giorni nostri con quella che lui definisce “il rifiuto israeliano di riconoscere i palestinesi”.

La realtà è in effetti molto lontana da come la racconta (propina) Ilan Pappe. I palestinesi nel corso dei decenni hanno avuto mille occasioni di fare la pace con Israele e se questo non è mai avvenuto è a causa del rifiuto dei palestinesi di riconoscere Israele.  Quello di Pappe quindi è un totale capovolgimento della realtà e delle responsabilità. Fu proprio l’attuale Presidente Israeliano, Shimon Peres, ha firmare con Arafat un accordo con cui venivano concessi ai palestinesi il 99% dei territori reclamati in cambio di un impegno di pace (terra in cambio di pace). La Striscia di Gaza fu restituita ai palestinesi stracolma di serre in grado di produrre tonnellate di frutta. Nel giro di pochi giorni quelle serre vennero distrutte invece di essere sfruttate, in pochi mesi scoppiò la seconda intifada e Gaza passò sotto il controllo di Hamas. L’unico comun denominatore tra tutte queste cose era l’odio palestinese verso gli ebrei e Israele oltre alla totale mancanza di volontà nel riconoscere Israele, una volontà tutt’ora molto forte. Allora, chi è che non vuole riconoscere chi?

Se c’è uno che propina un “racconto inventato e privo di fondamento storico” è quindi proprio Ilan Pappe che, a mio personale avviso, andrebbe perseguito almeno in Israele ma anche in Europa, perché le affermazioni di Pappe, oltre che a essere completamente mendaci fomentano un ingiustificato odio verso uno Stato (Israele) e una popolazione (quella ebraica), tutte cose perseguibili legalmente.

E’ ora di finirla di sorvolare su questi veri e propri “incitamenti all’odio razziale” basati su informazione mendaci e su verità completamente capovolte. Non si tratta più di garantire la sacrosanta libertà di opinione o di stampa. Quando quelle libertà vengono abusate per incitare all’odio razziale non sono più libertà, non sono più Diritti, sono una ipocrisia colossale e un sopruso mascherati da Diritti.

Miriam Bolaffi