Hamas ha sparato un missile che aveva come obiettivo i civili israeliani. Dopo le salve di mortaio dei giorni scorsi che puntavano a colpire i militari che lavorano lungo il confine con Gaza, la notte scorsa i terroristi palestinesi sono tornati a mettere nel mirino i civili israeliani sparando un missile sulla città di Eshkol.
Le sirene di allarme rosso sono risuonate intorno alla mezzanotte e poco dopo il missile sparato dalla Striscia di Gaza è caduto in una zona aperta poco fuori la città di Eshkol senza provocare danni o feriti.
Immediata la risposta dello IAF (Israel Air Force) che con due raid ha colpito altrettanti obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza.
Nei giorni scorsi la tensione lungo il confine con la Striscia di Gaza era salita vertiginosamente quando Hamas aveva sparato almeno 16 colpi di mortaio contro le truppe del IDF impegnate a rafforzare le difese e a scoprire i tunnel del terrore. Ieri abbiamo denunciato il tentativo da parte di Hamas di trascinare Israele in una nuova guerra e guarda caso ieri sera i terroristi palestinesi sono tornati a mettere nel mirino i civili israeliani.
Netanyahu convoca il Gabinetto di Sicurezza
Alla luce di questa indubitabile escalation ieri il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato il Gabinetto di Sicurezza per avere aggiornamenti dai funzionari della sicurezza e dai servizi segreti. Ne è emerso una quadro piuttosto allarmante che purtroppo non lascia sperare nulla di buono. Desta preoccupazione anche la situazione sul confine nord dove Hezbollah si fa sempre più aggressivo. Proprio ieri sera il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha parlato della escalation di Gaza affermando che «abbiamo bisogno di focalizzare l’attenzione del mondo sulla “aggressione israeliana”. Tutti devono condannare la violenza israeliana» confermando così non solo il completo capovolgimento della verità ma anche proprio quello che stavamo dicendo ieri.
Redazione