Ieri la stampa internazionale ha diffuso la notizia che Israele ha dato il via alla più grande esercitazione militare degli ultimi anni, forse la più grande di sempre. Lo scenario ipotizzato dai “giochi di guerra” è quello di una invasione dal nord, cioè dal Libano e dalle Alture del Golan.

Nelle esercitazioni che prenderanno il via oggi e dureranno fino al 14 settembre saranno impiegati decine di migliaia di soldati e vedranno la partecipazione di tutti i corpi armati israeliani, esercito, aviazione, marina e servizi segreti.

Quella di Israele non è solo una delle più grandi esercitazioni militari di sempre, è una vera e propria prova di forza per mostrare ad Hezbollah cosa succederebbe in caso di un attacco da parte dei terroristi libanesi allo Stato Ebraico. Ma soprattutto è un messaggio all’Iran che con sempre più decisione si sta posizionando in Siria con l’intenzione di aprire un nuovo fronte contro la piccola democrazia israeliana.

E a tal riguardo non è secondaria la scelta di coinvolgere nell’esercitazione anche una certa quantità di riservisti, non solo per coinvolgere anche questi nell’esercitazione ma per dimostrare al nemico che in brevissimo tempo l’esercito israeliano è in grado di passare da 150.000 a oltre 750.000 effettivi da schierare sui vari fronti.

E’ un po’ come parlare a nuora perché suocera intenda, parlare a Hezbollah perché Teheran intenda che non sarà per niente facile attaccare Israele. E’ una esercitazione muscolare che mette in campo tutte le armi ad alta tecnologia in mano all’esercito israeliano, armi di cui né Hezbollah né gli iraniani possono disporre.