Documenti riservati del Pentagono trapelati in rete indicano che Israele potrebbe prendere in considerazione la possibilità di fornire armi offensive all’Ucraina su richiesta degli Stati Uniti.
Domenica il New York Times e la CNN hanno rivelato l’esistenza di un documento intitolato “Israel: Pathways to providing lethal aid to Ukraine”, in cui si afferma che Gerusalemme, se sottoposta a pressioni da parte degli Stati Uniti o di fronte al “degrado” dei suoi legami con la Russia, prenderebbe in considerazione la possibilità di fornire all’Ucraina tali sistemi d’arma.
Le armi prese in considerazione, secondo i rapporti, sono i missili terra-aria Barak 8 e i missili guidati anticarro Spike.
Fino ad oggi la politica di Israele è stata quella di fornire all’Ucraina aiuti umanitari, ma di astenersi dal compromettere le relazioni strategicamente importanti con la Russia, fornendo armi a Kiev.
I documenti includerebbero una valutazione secondo cui se la Russia dovesse fornire all’Iran sistemi d’arma strategici, aumentare l’assistenza ai programmi missilistici o nucleari di Teheran, o schierare in Siria i suoi missili antiaerei contro l’aviazione israeliana, Israele potrebbe essere più disponibile verso Kiev.
In alternativa, secondo i documenti, gli Stati Uniti potrebbero usare la richiesta di Israele di un ulteriore supporto contro l’Iran come leva per fare pressione sugli israeliani. Tali sistemi potrebbero essere consegnati da terzi, come nel caso della consegna di droni di fabbricazione turca a Kiev da parte di una società privata.
In una dichiarazione di domenica, il Pentagono ha detto che stava esaminando la validità dei documenti fotografati che “sembrano contenere materiale sensibile e altamente classificato”.
Il Pentagono ha deferito la questione al Dipartimento di Giustizia, che ha aperto un’indagine penale.
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