Sud Sudan – Juba: «E’ arrivato il momento di iniziare a scavare pozzi invece di tombe». Questo è stato uno dei passaggi più significativi del discorso tenuto dal Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, durante la sua prima storica visita in Sud Sudan.
La Clinton, dopo aver incontrato i massimi vertici del Governo del Sud Sudan tra i quali il Presidente Salva Kiir, ha tenuto una conferenza stampa congiunta insieme al Ministro degli Esteri del Sud Sudan, Nhial Deng. Dopo i ringraziamenti di rito da parte di Deng che si è rallegrato per la scelta coraggiosa del Segretario di Stato USA di recarsi a Juba in questo difficilissimo momento, ha preso la parola Hillary Clinton.
«Gli USA apprezzano molto gli sforzi fatti dalla Repubblica del Sud Sudan per raggiungere un accordo sulla controversa e incomprensibile questione dei confini e della regione di Abyei. La proposta di un referendum per Abyei trova l’appoggio degli Stati Uniti» ha detto la Clinton alla folta rappresentanza di giornalisti presenti alla conferenza stampa. «Mi auguro che la comunità internazionale con la guida degli Stati Uniti possa convincere il Sudan ad accettare le ragionevoli proposte del Sud Sudan» ha detto ancora la Clinton.
Poi riferendosi ad un editoriale scritto da Mons. Elias Taban (un vescovo sud-sudanese) sul New York Times, riprendendo le sue parole ha detto che «ci deve essere un momento in cui si deve pensare a smettere di combattere, superare gli errori del passato e iniziare a pensare al futuro. E’ arrivato il momento di iniziare a scavare pozzi invece di tombe».
La Clinton ha annunciato anche uno stanziamento di 15 milioni di dollari per aiutare il Governo del Sud Sudan e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati a rispondere alla terribile emergenza profughi che vede centinaia di migliaia di persone in fuga dalle zone del Kordofan a causa dei combattimenti. Oltre a questo ha annunciato, senza entrare nei dettagli, alcune iniziative per aiutare il Sud Sudan nel settore petrolifero, nel settore agricolo e nella costruzione di infrastrutture.
Nei prossimi giorni torneremo su questa importantissima visita per approfondire più dettagliatamente tutti i retroscena e gli accordi presi tra il Governo del Sud Sudan e quello americano.