La guerra tra Israele e Iran è già in corso, parola del capo della intelligence israeliana, Magg. Gen. Herzl Halevi. Mai un ufficiale dell’esercito israeliano era stato così chiaro come lo è stato il Gen. Halevi parlando ad una conferenza al College of Management presso la Rothchild Bank a Tel Aviv.

Oggi i media israeliani (da Haaretz al Time of Israel) danno giustamente ampio risalto alle dichiarazioni, a tratti anche preoccupate, del Gen. Halevi sugli sviluppi della guerra asimmetrica tra Israele e Iran. In particolare il capo della intelligence israeliana è preoccupato per la diminuzione del divario tecnologico tra Israele e Iran ponendo l’accento sugli sviluppi tecnologici fatti di recente dagli Ayatollah iraniani.

«E’ in corso una guerra tecnologica tra Israele e Iran» ha detto il Gen. Halevi «i nostri ingegneri stanno combattendo contro gli ingegneri iraniani già oggi, e questa guerra tecnologica sta diventando sempre più importante». Halevi pone l’accento in particolare sul grande sviluppo tecnologico fatto dall’Iran negli ultimi mesi ricordando in particolare il test missilistico del mese scorso quando gli iraniani testarono un vettore prodotto interamente in Iran in grado di raggiungere e superare Israele trasportando testate convenzionali e non. «La prossima guerra sarà molto peggio per i civili (il fronte interno)» ha detto Halevi preoccupato per le possibili perdite civili di una guerra vera e propria con l’Iran.

Al di la delle considerazioni, direi giuste, fatte dal Gen. Halevi riguardo alla attuale situazione in Medio Oriente (Halevi ha affrontato anche il discorso dell’impatto mediatico dei video degli assalti palestinesi e dei video diffusi dall’ISIS) quello che mi è parso particolarmente rilevante è l’ammissione che Israele rischia di perdere il vantaggio tecnologico-militare nei confronti degli iraniani che, a detta di Halevi, stanno adottando un approccio “molto israeliano” allo sviluppo delle tecnologie militari e della intelligence. Non è una ammissione da poco perché mette in evidenza con limpida chiarezza i rischi, soprattutto per i civili, di una guerra con l’Iran o con uno dei loro numerosi proxy, a partire dagli Hezbollah.

E indirettamente le parole del Gen. Halevi sono una accusa agli Stati Uniti e all’accordo sul nucleare iraniano, per altro già violato dall’Iran proprio con il test missilistico sopra citato, in quanto lo stesso accordo rimette a disposizione degli Ayatollah centinaia di miliardi di dollari che gli iraniani useranno anche per lo sviluppo tecnologico militare oltre che per armare il terrorismo.

I rischi per Israele

Premesso che Halevi nel suo discorso ha toccato diversi punti interessanti che non riguardano solo l’Iran, quello che ci appare più rilevante di qualsiasi altra cosa è la consapevolezza dei rischi che lo sviluppo tecnologico iraniano rappresenta per l’esistenza dello Stato di Israele. Ammettere che in Iran per quanto riguarda la tecnologia militare e della intelligence stanno progredendo a velocità vertiginosa significa porre un problema da affrontare e affrontarlo. Inutile continuare a nascondersi dietro a un dito, l’Iran oggi è una minaccia più seria di quanto non lo fosse qualche tempo fa e qui ci sarebbe da dare un altro Nobel a Obama, quello per la stupidità. Con l’accordo sul nucleare iraniano a Teheran si sono spalancate autostrade verso lo sviluppo militare e questo è un errore che ricadrà su tutto il mondo, non solo su Israele. Ma finalmente si trova il coraggio di ammettere pubblicamente questi rischi e, si spera, anche di affrontarli con la giusta lucidità tenendo ben presente quali siano i rischi reali per la popolazione israeliana in caso di un conflitto vero e proprio con l’Iran. Ammettere il grosso rischio che sta correndo Israele è il prima passo per affrontarlo e risolverlo.

Scritto da Gabor H. Friedman