Ormai in Venezuela siamo rassegnati, rassegnati ad essere abbandonati alla dittatura ormai palese di Nicolas Maduro e dei suoi compari. Il giuramento da Presidente avvenuto giovedì scorso è stato fatto giurando sulla Costituzione del 1999 il che vuol dire che è tutto illegale. Illegali le elezioni perché convocate da un organismo a sua volta illegale, la ANC, l’assemblea costituente creata dallo stesso Maduro in palese violazione di quella Costituzione sulla quale il dittatore a giurato giovedì scorso.
Sembra una cosa comica ma è terribilmente reale. Si crea un organismo illegale deputato a cambiare la Costituzione dopo che il dittatore Maduro si era trovato in minoranza, poi si indicono elezioni illegali al fine di consentire quelle modifiche alla Costituzione che daranno al dittatore poteri illimitati e infine, comica nella comica, il Dittatore giura su quella stessa Costituzione che lui ha violato e che vuol cambiare.
Le congratulazioni a Maduro sono arrivate solo da quei regimi che in un modo o nell’altro lo hanno appoggiato: Russia, Cina, Iran, Palestina, Cuba, Siria, Algeria, Bielorussia e pochi altri. Il resto del mondo lo ha praticamente ignorato ma così facendo ha ignorato anche il popolo del Venezuela. In pochi hanno infatti detto di non riconoscere questa dittatura, la maggioranza ha preferito rimanere silente.
Nelle elezioni che ha detta del regime hanno visto vincitore Nicolas Maduro hanno votano meno del 40% dei venezuelani (l’opposizione sostiene che abbia votato il 30% degli aventi diritto) anche se i dati ufficiali parlano del 46%. Di questi, sempre secondo il regime, il 67,7% (circa 5,8 milioni di persone) avrebbero votato per il dittatore, mentre il 21,2% (circa 1,8 milioni di persone) avrebbero votato per Henri Falcon mentre il poco che resta sarebbe andato a Javier Bertucci. Sono dati completamente falsati che non hanno nulla a che vedere con la realtà del Venezuela.
Il problema è che non abbiamo la forza di ribellarci, non da soli. Ci abbiamo provato ma siamo stati massacrati come bestie. Speravamo che il mondo venisse in nostro soccorso ma siamo rimasti delusi. Ci hanno praticamente ignorati.
Rassegnazione, è questa la sensazione che si respira a Caracas e nelle altre città, rassegnazione a morire di fame e di stenti quando dovremmo essere uno dei Paesi più ricchi del mondo. Rassegnazione a essere abbandonati a noi stessi nelle mani di un dittatore folle e sanguinario, un dittatore che prima di tutto ha tradito il chavismo, quello stesso chavismo che seppur folle aveva nella Costituzione un muro invalicabile e che per quanto male abbia fatto a questo Paese non era mai arrivato dove è arrivato Nicolas Maduro.