La Banca Centrale libanese (Banque du Liban) viene usata massicciamente da Hezbollah per riciclare grandissime quantità di denaro sporco. E’ quanto emerge da un inchiesta condotta da United Against a Nuclear Iran (UANI), una organizzazione americana con base a New York.
Secondo l’inchiesta durata tre mesi tutto il sistema finanziario libanese sarebbe fortemente condizionato da Hezbollah e dall’Iran, usato praticamente come terminale per riciclare grandissime quantità di denaro provenienti da traffici di droga e altri traffici illeciti. Questo denaro, una volta riciclato, viene poi usato da hezbollah e dall’Iran per comprare titoli di Stato libanese. In sostanza Teheran ed Hezbollah controllano di fatto il debito sovrano libanese.
La notizia non è di quelle che possono passare inosservate perché il Libano, come tutti i Paesi, ha bisogno di finanziarsi sui mercati internazionale e per farlo vende debito sovrano. In questo caso gli esperti fanno notare che la banca centrale libanese usa la grande quantità di denaro illecito per dare ai “compratori internazionali” una falsa immagine di solidità, falsa perché tutto il sistema si regge esclusivamente su operazioni criminali.
L’inchiesta ha rivelato che a fare la parte del leone nel riciclaggio del denaro sporco è una società finanziaria legata a Hezbollah, la Bayt al-Mal, che in sostanza usa il denaro illecito per acquistare titoli di Stato libanesi e rendere così i soldi sporchi perfettamente puliti. Un sistema di riciclaggio enorme che oltre a ripulire miliardi di dollari permette a Hezbollah e all’Iran di controllare il sistema finanziario del Libano.
La notizia ha messo in allarme diversi grandi investitori internazionali che avevano puntato sui titoli libanesi. Il rischio che quei titoli diventino carta straccia è molto più che concreto. Infatti alcune società finanziarie hanno da ieri iniziato a cedere massicciamente i titoli libanesi che rischiano di essere giudicati come “no rating”. Per di più c’è il fortissimo sospetto che l’Iran usi questo sistema per eludere le sanzioni internazionali e, se questo venisse provato, sarebbe la fine dei titoli di Stato libanesi.