Due premesse prima di parlare dell’attacco di Hamas contro Israele: la prima è che non è il momento di fare polemiche. Ci sarà tempo per analizzare gli errori della intelligence e le divisioni interne allo Stato Ebraico.
La seconda premessa è che questa volta Benjamin Netanyahu non può mostrarsi debole. Hamas deve sparire, non ne deve rimanere niente. Non c’è motivo politico per cui anche questa volta i terroristi di Hamas debbano passarla liscia.
Ci sarebbe anche una terza premessa: oggi ho sentito un cosiddetto “esperto” sostenere che l’Iran non c’entra niente. L’Iran c’entra in tutto, dalla fornitura di armi ad Hamas all’addestramento delle “truppe d’assalto” entrate in Israele.
La tecnica usata sembrerebbe quella a suo tempo attribuita ad un piano di Hezbollah dedicato al nord di Israele. Saturare Iron Dome, entrare in territorio israeliano, fare più prigionieri possibile e occupare più che si può una porzione di territorio israeliano.
Anche politicamente a giovare di questa offensiva è l’Iran perché se tanto mi da tanto, la risposta israeliana sarà sanguinosa e potrebbe allontanare l’ipotesi di un accordo tra Israele e Arabia Saudita, visto come il fumo negli occhi dagli Ayatollah.
Quindi tutto parla iraniano dietro a questa offensiva di Hamas contro Israele, ogni singola cosa.
Adesso però a Gerusalemme non devono pensare a come farla pagare a Teheran, devono pensare a come chiudere definitivamente la pratica Hamas. DEFINITIVAMENTE perché questa volta davvero i terroristi non se la possono cavare con qualche bombardamento.
Spiace dirlo perché parliamo di una operazione sicuramente sanguinosa, ma questa volta gli scarponi dentro Gaza bisogna metterceli per spazzare via definitivamente i terroristi. E se necessario, riprendere il controllo della Striscia di Gaza. Gli arabi protesteranno, i pacivendoli protesteranno ma credo che sia l’unico modo per eliminare Hamas dalla faccia della Terra.
Dopo di che né Israele né gli Stati Uniti possono ancora rinviare la pratica iraniana. Se la storia degli ultimi anni ci ha insegnato qualcosa è che più si aspetta e più gli Ayatollah diventano pericolosi. Se le centrali le avevano bombardate venti anni fa oggi l’Iran non sarebbe così pericolosa. Basta tentennamenti.
Se Teheran ha fatto fare ad Hamas il lavoro di Hezbollah un motivo c’è e non è il caso di non approfittarne.