Il gioco iraniano è chiarissimo anche ai ciechi: continuare a prendere tempo per finire quello che hanno iniziato anni fa, cioè la corsa ad un’arma atomica con la quale ricattare e minacciare tutto il mondo. Eppure all’Iran viene concesso di tutto, anche rinviare i colloqui di un mese,altri 30 giorni per mettere in sicurezza da eventuali attacchi le loro strutture nucleari.
E’ proprio così, dopo il clamoroso fallimento dei colloqui di Bagdad (nonostante le prostrazioni di Obama) dove gli iraniani in pratica non hanno retrocesso di un millimetro dalle loro posizioni, gli viene dato un altro mese e si organizzano nuovi colloqui a Mosca il prossimo mese di giugno.
E’ chiaro che anche i prossimi colloqui non serviranno a niente o perlomeno non serviranno all’occidente. In compenso serviranno agli iraniani per fare gli affari loro e avvicinarsi ancora di più alla bomba coperti da questa sorta di “benestare diplomatico”.
Incredibile Catherine Ashton che riesce a vedere qualcosa di buono nei colloqui di Bagdad. La baronessa inglese rappresentante della politica estera europea ha avuto il coraggio di dichiarare che «è chiaro che ambo le parti vogliono compiere progressi e i colloqui di Bagdad sono serviti a questo». Di certo ci sono solo i progressi iraniani verso la bomba e la loro intransigenza verso le legittime richieste della comunità internazionale. Non c’è null’altro e non vediamo come la Ashton possa essere ottimista se non per ragioni meramente partigiane.
Ora il problema che la comunità internazione si deve porre non è come organizzare i prossimi colloqui di Mosca ma se Israele accetterà di concedere altro tempo agli iraniani. E’ più che evidente che anche a Mosca non si otterrà niente e che, così facendo, si sta facendo solo il gioco iraniano e dei loro sostenitori (Ashton in prima fila). Lo accetteranno a Gerusalemme?
Sarah F.