Medio Oriente (Rights Reporter) – Lo andiamo dicendo da mesi, l’Iran sta sostituendo lo Stato Islamico. Noi avevamo lanciato l’allarme solo per la Siria dove gli Hezbollah, proxy di Teheran, e i pasdaran iraniani stanno da tempo sostituendo ISIS nel controllo del territorio. Ma ora la cosa si fa seria perché oltre che in Siria la stessa cosa sta avvenendo in Iraq e addirittura in Kurdistan.

Ed è proprio da quello che sta avvenendo in Kurdistan che vogliamo partire perché ieri gli Hezbollah libanesi si sono vantati pubblicamente di aver sottratto la città di Kirkuk ai curdi, agli americani e a Israele (chissà poi perché a Israele che oltre al sostegno morale al Kudirstan per ora non hanno fatto niente per sostenerlo). Quella di Hezbollah è una dichiarazione molto indicativa perché in sostanza ammette che il cosiddetto “asse della resistenza sciita” (Iran, Hezbollah, Assad e milizie sciite irachene) ha fatto un considerevole passo avanti verso il raggiungimento del suo obiettivo strategico che è proprio quello di sostituire lo Stato Islamico nel controllo del territorio. Ancora più grave però è il silenzio americano sulle dichiarazioni di Hezbollah visto che le milizie sciite che hanno attaccato Kirkuk, Shindal e altri villaggi in Kurdistan sono armate proprio dagli americani che in sostanza stanno inerti di fronte al completamento del piano iraniano di un grande corridoio che va da Teheran a Beirut attraverso il quale non solo intendono armare Hezbollah e controllare meglio Libano e Siria ma soprattutto intendono posizionarsi militarmente nei punti strategici del Medio Oriente.

sciiti bruciano bandiere americane

E’ addirittura paradossale che il Presidente americano, Donald Trump, vada vantandosi di aver sconfitto ISIS quando in realtà con il suo rifiuto di riconoscere il Kurdistan e il suo sostegno alle milizie sciite irachene, quelle che Hezbollah considera a ragione una parte del cosiddetto “asse delle resistenza”, nei fatti ha favorito proprio la nascita di uno Stato Islamico sciita. E le violenze perpetrate dalle milizie sciite a Kirkuk e nelle aree sunnite dell’Iraq confermano che non c’è nessuna differenza tra lo Stato Islamico sunnita e quello iraniano. La cosa buffa è che ieri i miliziani sciiti iracheni hanno festeggiato la loro vittoria bruciando bandiere americane (e naturalmente israeliane). Cos’altro serve al Presidente Trump per capire il tragico errore che sta facendo? Che senso ha sconfiggere gli estremisti islamici per poi lasciare che siano altri estremisti islamici a prenderne il posto? E’ questa la strategia di Trump?

Di fatto è nato un ISIS iraniano, ed è potuto nascere grazie al supporto russo in Siria e a quello americano in Iraq. L’unico ostacolo che ancora si frappone al completamento del piano iraniano sono i curdi, sia iracheni che siriani, quelli iracheni Trump li ha venduti, quanto tarderà a vendere anche quelli siriani?