La Lega Araba, riunita ieri al Cairo per discutere degli scontri tra Israele e Hamas dei giorni scorsi, non ha nessuna intenzione di compromettere le relazioni con gli Stati Uniti e le nascenti relazioni con Israele a causa delle richieste palestinesi.
Pur condannando duramente la “reazione sproporzionata” di Israele nei confronti dei miliziani di Hamas, pur chiedendo una indagine indipendente “credibile” su quelli che il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Abul Gheit, ha definito i “crimini israeliani”, non ha accettato la richiesta del Ministro degli esteri palestinese, Riyad al-Maliki, di richiamare i proprio ambasciatori a Washington come segno di protesta per il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme.
La richiesta palestinese era arrivata all’apertura della sessione speciale della Lega Araba presieduta in questa occasione dall’Arabia Saudita e organizzata, con molta calma, per dare una risposta del mondo arabo agli scontri lungo il confine tra Israele e Gaza ma soprattutto per dare una risposta al trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme.
Alla fine ne è uscito un “documento standard” nel quale si condanna la risposta di Israele all’attacco di Hamas ai propri confini, si condanna il trasferimento dell’ambasciata americana a Gerusalemme, si ribadisce che Gerusalemme Est deve essere araba, ma non si va oltre. Insomma, solita e scontata manfrina ma senza affondare troppo.
Letteralmente derisa la richiesta palestinese di richiamare gli ambasciatori arabi da Washington. Nessun Paese arabo vuole compromettere le relazioni con gli Stati Uniti e le nascenti relazioni con Israele a causa dei palestinesi.
Secondo fonti arabe sia il documento finale che il rifiuto arabo alla richiesta palestinese avrebbe fatto letteralmente infuriare il Ministro degli esteri di Ramallah che lo ha classificato come “uno schiaffo alla causa palestinese”.
Nel mirino della collera palestinese è finito il Ministro degli esteri saudita, Adel al-Jubeir, ritenuto l’artefice del blando documento finale e del netto rifiuto di richiamare gli ambasciatori arabi da Washington. In realtà nessuno dei Paesi Arabi ha interesse a rompere le relazioni con gli Stati Uniti né a interrompere il lungo percorso di avvicinamento a Israele.
Il vero nemico degli arabi è l’Iran non Israele, su questo tutti i Paesi arabi sono concordi. I palestinesi ormai sono solo un ostacolo, ancora più evidente nel momento in cui Hamas è passato chiaramente sotto tutela di Teheran.