Sulla morte di Giulio Regeni non si sa ancora abbastanza per poter accusare qualcuno o qualcosa anche se la corsa alla strumentalizzazione dell’omicidio del povero ragazzo italiano è già partita. La stampa italiana ostile al Governo di Al-Sisi non si è fatta certo sfuggire l’occasione per criticare l’ex generale ora Presidente. Ma, come detto, ogni ipotesi si basa semplicemente sul nulla mentre invece si evita accuratamente di analizzare l’episodio partendo dalle poche certezze.
Per esempio si evita di dire che oggi l’Egitto è un Paese sotto pesantissimo attacco da parte delle forze del terrorismo islamico globale, forze che sono sia esterne come l’ISIS, che interne come la Fratellanza Musulmana. Gli ultimi attentati hanno messo in ginocchio l’economia del turismo egiziana e al Cairo faticano a stringere accordi economici proprio a causa del pericolo terroristico. Questa mattina diversi giornali cartacei egiziani mettono in evidenza la “strana coincidenza” del ritrovamento del corpo di Giulio Regeni proprio in concomitanza con una missione di imprenditori italiani che si erano detti pronti a firmare contratti commerciali con l’Egitto. La parola “complotto” onde danneggiare i rapporti tra Egitto e Italia è quella più usata. Scartare a priori questa ipotesi che parte da una certezza (Egitto sotto attacco) non è né intelligente né professionale.
La seconda certezza, che deriva direttamente dalla prima, è che indubbiamente le forze di sicurezza egiziane non ci vanno tanto per il sottile con chi contesta il Governo egiziano. Giulio Regeni era tra i critici di Al-Sisi e sembra che avesse contatti frequenti con aree della opposizione anche se ci pare di capire che gli investigatori escludano contatti con l’area che fa capo alla Fratellanza Musulmana. Insomma, un critico prudentemente defilato. Non si può quindi scartare l’ipotesi che a rapire, torturare e uccidere Giulio Regeni siano stati membri delle forze di sicurezza egiziane anche se, a differenza degli sciacalli, è una ipotesi che non diamo per nulla scontata, anzi, per quel che ne sappiamo le forze di sicurezza egiziane si comportano in maniera molto attenta con i cittadini stranieri al contrario di quello che fanno con oppositori, blogger e giornalisti egiziani. Il motivo è riconducibile al fatto che oggi più che mai l’Egitto ha bisogno di buone relazioni con l’estero.
Facciamo molta attenzione, la situazione in Egitto è davvero critica e basta un nulla per condizionarla. La delegazione italiana in visita in Egitto ha interrotto la sua visita dopo il ritrovamento del corpo di Giulio Regeni e questo ha sicuramente giovato alla causa degli oppositori di Al-Sisi. Come del resto giovano le polemiche innescate in Italia da quella stampa che da per scontato che a uccidere Giulio Regeni siano stati i servizi egiziani, tanto che pur di vendere qualche copia in più gli sciacalli non esitano ad andare anche contro le volontà della famiglia di Giulio Regeni. Per ora non c’è nulla di certo se non il dolore per l’uccisione di questo giovane e brillante italiano. Tutto il resto è mero sciacallaggio.
Scritto da Bianca B.