È una Europa a due facce quella che ha una politica estera “non comune” affidata a persone fortemente ideologizzate che se da un lato appaiono giustamente forti con Putin, dall’altro si mettono supini di fronte all’Iran degli Ayatollah.
Cosa succede? Succede che dopo che il Presidente americano Joe Biden è stato costretto a cambiare rotta sulla malsana idea di togliere i Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC) dalla lista delle organizzazioni terroristiche, a cercare di farli rientrare dalla porta di servizio è l’Unione Europea.
È il solito impavido Josep Borrell, degno successore della indegna Federica Mogherini nel ruolo di Alto rappresentante della politica estera europea, un titolo altisonante che non vuol dire nulla, a proporre una strada alternativa per togliere le IRGC iraniane dalla lista dei terroristi al fine di non compromettere un nuovo accordo sul nucleare iraniano.
Secondo una intervista pubblicata ieri dal Financial Times, Borrel avrebbe proposto agli americani un compromesso per togliere in parte i Guardiani della Rivoluzione iraniana dalla lista delle organizzazioni dedite al terrorismo.
Il compromesso si baserebbe su una soluzione in “stile Hezbollah”, cioè dichiarare terroristi solo determinate branche dell’organizzazione, cioè quelle militari, e lasciare fuori dalla lista quelle politiche e/o finanziarie.
Quello di Borrell è un estremo ultimo tentativo di sbloccare i colloqui informali tra gli Stati Uniti e l’Iran arenatesi proprio sulla richiesta di Teheran di togliere le IRGC dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
I Guardiani della Rivoluzione Iraniana, IRGC o pasdaran, sono un complesso universo di attività legali e illegali, politiche e militari che spaziano dal traffico di droga con il sud America alla fornitura di armi ad Hezbollah, dal finanziamento di guerre come quella in Yemen ad attività commerciali perfettamente legali.
Le IRGC controllano praticamente qualsiasi cosa succeda in Iran, praticamente un Deep State all’interno del regime iraniano, un potere acquisito in tanti anni che li ha portati ad avere un esercito molto più forte e ben armato dell’esercito regolare e a controllare qualsiasi attività politica ed economica del Paese.
È logico che una tale struttura non può permettersi di essere considerata alla stregua di una organizzazione terroristica perché diventa chiaramente il primo bersaglio di qualsiasi sanzione venga inflitta all’Iran.
Di qui la ferma richiesta di Teheran affinché per continuare i colloqui le IRGC venissero tolte dalla lista delle organizzazioni terroristiche, richiesta prima “quasi” accettata poi rigettata da Biden.
Ora Josep Borrell a nome dell’Unione Europea vorrebbe saltare a piè pari tutte le nefandezze commesse dai pasdaran nel tentativo di salvare un nuovo accordo nucleare con l’Iran.
Israele ha già fatto sapere di ritenere la proposta di Borrell indegna per un occidente che si definisce civile. Gli Stati Uniti per ora tacciono e fanno parlare i droni che questa notte hanno bombardato postazioni iraniane in Siria. Ma visto i precedenti e visti gli attori in campo, tutto è possibile.