Sul nucleare iraniano Teheran ha mentito nuovamente con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica –AIEA. A sancirlo è la stessa agenzia di controllo delle Nazioni Unite con un rapporto che non lascia adito a dubbi di sorta.
All’inizio di questa settimana il Primo Ministro israeliano, Naftali Bennet, ha accusato l’Iran di spiare l’AIEA e di aver sottratto loro dei documenti con i quali ne ha potuto conoscere in anticipo le mosse e così ha potuto ingannare gli ispettori.
L’Iran ha subito negato ma il Primo Ministro israeliano ha fornito le prove di quanto affermato anche se non è chiaro se sono nuovi documenti acquisiti dal Mossad o sono quelli derivanti dalla clamorosa operazione di qualche tempo fa con la quale proprio il Mossad riuscì ad intrufolarsi a Teheran e a rubare mezza tonnellata di materiale segreto (110.000 file, 55.000 pagine e 55.000 file digitali su CD-ROM) sul programma nucleare iraniano.
Il rapporto della AIEA afferma che l’Iran non ha risposto in modo credibile alle domande dell’organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite sull’origine delle particelle di uranio trovate in tre siti non dichiarati.
Tutto lascia quindi pensare che l’Iran arricchisca l’uranio anche in siti non dichiarati e che le scorte di uranio altamente arricchito siano ben più grandi.
L’AIEA nel suo ultimo rapporto ha stimato che Teheran dispone di 43,1 Kg di uranio arricchito al 60%, quindi facilmente trasformabile al 90%. Per fare una bomba nucleare servono 55 Kg arricchiti al 60% da poter trasformare facilmente in uranio arricchito al 90%. Quindi l’Iran è ad un passo dal traguardo. Anzi, se i sospetti israeliani sono concreti probabilmente Teheran ha già raggiunto la quantità di uranio arricchito che le serve per una bomba.
Ieri sera il capo della AIEA, Rafael Grossi, è arrivato in Israele e oggi avrà colloqui con il Primo Ministro israeliano. All’ordine del giorno ci dovrebbero essere proprio i documenti sottratti agli iraniani dal Mossad che provano come Teheran spiasse gli ispettori della AIEA e riuscisse così a sapere in anticipo dove sarebbero andati a ispezionare riuscendo quindi ad aggirare i controlli.
Sinceramente non so cosa altro serva per capire che gli iraniani sono fortemente in malafede, che sono veramente ad un passo dalla bomba atomica e che quindi qualsiasi azioni abbiano in mente israeliani e americani è il momento di metterla in atto.