Questa mattina Hamas ha pensato bene di dare il suo benvenuto in Medio Oriente al Presidente Obama. Così, non sapendo come fare, ha pensato bene di fare l’unica cosa che gli riesce bene: sparare missili sui civili inermi del sud di Israele. Ne hanno lanciati quattro.
Per fortuna non ci sono state vittime, ma il fatto è gravissimo perché per la prima volta viene palesemente infranta la tregua stabilita a seguito dell’azione difensiva israeliana denominata “Pillar of Defense” che scattò proprio a seguito del continuo lancio di missili sui civili israeliani.
Ieri Obama e Netanyahu hanno discusso marginalmente della cosiddetta “questione palestinese” preferendo affrontare problemi ben più seri come quello del nucleare iraniano e della situazione in Siria. Tuttavia il premier israeliano ha ribadito che il suo nuovo governo sarà impegnato per trovare una soluzione pacifica con i cosiddetti “palestinesi” e che farà quanto necessario per promuovere la soluzione dei “due Stati per due popoli”. Questo ha fatto un po’ infuriare gli arabi che abitano la Cisgiordania ai quali non è gradita questa soluzione in quanto vorrebbero uno Stato unico binazionale anche se ufficialmente affermano il contrario.
Oggi il Presidente Obama si recherà a Ramallah per incontrare il leader della Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Abu Mazen, al quale ribadirà che gli Stati Uniti non accetteranno in nessun caso qualsiasi iniziativa unilaterale da parte palestinese. Secondo diverse fonti arabe Abu Mazen sarebbe pronto a rinunciare alla richiesta di una dichiarazione ufficiale israeliana che annunci il blocco della costruzione di nuove colonie come precondizione per riaprire i colloqui con Israele. In cambio riceverebbe aiuti finanziari.
Sarah F.