Su questo sito si è sempre (o quasi) difeso Matteo Renzi e la sua determinazione nel voler cambiare l’Italia, ma se c’è da fare un critica non ci tiriamo indietro. Non siamo ideologicamente schierati e non siamo neppure accecati dalle parole anche se gli diamo il giusto peso.
Per questo non possiamo non essere preoccupati in merito alle parole di Matteo Renzi sul Presidente Obama. Passi il plauso per quanto fatto da Obama a livello di politica interna americana, obbiettivamente con una economia in forte ripresa, ma dirsi completamente in sintonia anche con la politica estera di Obama significa approvare e condividere quel tipo di politica che, parliamoci chiaro, definirla disastrosa è un puro eufemismo.
Giusto per ricordare qualcosa a Matteo Renzi:
- Il sostegno di Obama alle cosiddette primavere arabe con conseguente appoggio alla Fratellanza Musulmana è stato un disastro. Oggi quei Paesi sono nelle mani dell’estremismo islamico e, nella migliore delle ipotesi, in mano a regimi militari che non hanno nulla da invidiare a quelli che li hanno preceduti.
- Gli accordi di Obama con Teheran sul nucleare iraniano sono chiaramente un errore storico e strategico. Invece di impedire agli Ayatollah di dotarsi di bombe atomiche, legalizzano sostanzialmente il loro intento e impediscono nei fatti qualsiasi azioni militare o minaccia deterrente. La conseguenza nel breve periodo è una generalizzata corsa al riarmo in tutta la regione mentre sul lungo periodo le conseguenze non sono individuabili in questo momento ma non possono non preoccupare. Tacere poi sull’appoggio dato dall’Iran ai vari gruppi terroristici e al regime di Assad assomiglia moltissimo a un tacito consenso.
- La debolezza dimostrata da Obama nei casi della Siria, della Corea del Nord e ultimamente dell’Ucraina e della Crimea, sono un danno enorme per l’occidente, non quantificabile oggi tanto è grande. Ne vedremo le conseguenze solo tra qualche mese anche se già qualche avvisaglia la vediamo con oltre 100.000 soldati russi schierati al confine con l’Ucraina. Se Putin arriva a tanto è perché sa che dall’altra parte non ha un rivale in grado di fermarlo. E pensare che proprio ieri Obama, per foraggiare l’acquisto da parte dell’Italia degli F35, ha detto che “la pace ha un costo”.
- Nel giro di pochi mesi Obama ha perso qualsiasi influenza in Egitto, Pakistan, Afghanistan e Nord Africa, ha consegnato su un piatto d’argento l’Iraq all’Iran, l’Egitto alla Russia, il Libano a Teheran, la Libia ad Al Qaeda. Ha perso i maggiori alleati regionali in Medio Oriente e in Asia (Arabia Saudita e Pakistan solo per citarne un paio). Ha cercato e sta caparbiamente cercando di consegnare Israele, cioè l’unica vera democrazia in Medio Oriente, nelle mani degli arabi e se non c’è ancora riuscito è grazie alla ferma volontà degli israeliani di sopravvivere.
E si potrebbe continuare a lungo nel descrivere i disastri fatti da Obama a livello di politica internazionale ma non ho tutto questo spazio (ci vorrebbe un libro) per cui mi fermo a queste poche cose. Si potrebbe parlare di quello che non ha fatto in Sudamerica, in Africa e via dicendo, ma voglio soprassedere. Quello che invece voglio fare adesso è una semplice domanda a Matteo Renzi: è questo il suo punto di riferimento in politica estera? E’ Obama il faro della sua linea politica estera? Già la scelta della Mogherini alla Farnesina lascia perplessi, ma è ancora presto per esprimere un giudizio anche se i suoi precedenti non lasciano ben sperare. Ma se, come ha detto ieri, in politica estera è perfettamente in sintonia con Obama ci lasci dire che le consigliamo vivamente di cambiare idea e di farlo in fretta. Ha fatto più danni la politica estera di Obama di quanto non ne potevano fare dieci guerre. E se questo è il suo debutto sulla scena internazionale…….
Adrian Niscemi