Oggi al Cairo, in Egitto, si decide il destino del Qatar. Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto e Arabia Saudita si riuniscono oggi nella capitale egiziana per discutere del destino del Qatar dopo che da Doha è arrivata la risposta scritta alle 13 richieste avanzate dai Paesi arabi, tra le quali la chiusura di Al Jazeera e la fine di ogni supporto alla Fratellanza Musulmana.

Nel momento in cui scriviamo non si conoscono nel dettaglio le risposte del Qatar alle richieste dei Paesi arabi. La lettera è stata consegnata dal Ministero degli Esteri di Doha al Kuwait che si è ritagliato il ruolo di mediatore, ma da alcune indiscrezioni di stampa si apprende che il Qatar avrebbe rifiutato di chiudere Al Jazeera, ha negato di finanziare i gruppi terroristici e ha sostenuto di non considerare la Fratellanza Musulmana come un gruppo terrorista e che quindi non avrebbe interrotto il suo supporto al gruppo islamico.

Nel frattempo l’agenzia di rating Moody ha declassato le prospettive economiche del Qatar prevedendo una “significativa turbolenza politica” anche se i quattro Paesi arabi che si riuniscono oggi al Cairo hanno garantito che non ci saranno tentativi di destabilizzare il Paese. Ma evidentemente Moody non crede a questa promessa.

Ieri ci ha provato anche il Ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel, a fare da mediatore tra Doha e i quattro Paesi arabi. Incontrando il suo omologo del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, il Ministro tedesco ha invitato le parti alla calma e a discutere pacatamente in merito ai punti di frizione, ma la risposta del Qatar è stata secca: «le richieste di Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto e Arabia Saudita sono irricevibili» ha detto il Ministro degli Esteri di Doha «violano la sovranità del Qatar e quindi non possiamo attuarle» ha poi concluso.

Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Egitto e Arabia Saudita hanno promesso “una risposta tempestiva e inequivocabile” alla lettera inviata dal Qatar ma non è chiaro a cosa si riferissero. Una cosa è certa: oggi al Cairo si decide il destino del piccolo e ricchissimo emirato del Golfo.