Fulmini e saette sul povero Maroni che si è azzardato a dire che “un milione e 200 mila firme raccolte in così poco tempo sono un segnale molto forte” e che “il Governo dovrebbe tenere conto della volontà popolare”. E si perché nel PDL nessuno vuole cambiare l’attuale legge elettorale che, se vedesse introdotta la scelta da parte del cittadino, spazzerebbe via buona parte degli attuali berluscones e indagati/condannati vari.

Per fare alcuni esempi: chi voterebbe un Dell’Utri condannato in primo e secondo grado per associazione mafiosa (ma su Dell’Utri ci torneremo)? Chi voterebbe, se non vi fosse costretto con la forza, un Cosentino su cui pende un mandato di cattura per camorra? Chi voterebbe un Romano, imputato per associazione esterna alla mafia? E chi darebbe il suo voto a Straguadagno, alla Santanchè, a Scilipoti, alla Brambilla o a un Trota, nominato erede di Bossi dallo stesso padre? Qualcuno darebbe il voto alla Minetti se non fosse imposta dall’alto? Mi fermo qui perché l’elenco sarebbe lunghissimo e non basta certo un articolo per nominare i “nominati” senza alcun futuro politico se non fossero imposti.

Voglio però tornare un secondo al Dell’Utri. Mi sono chiesta più volte cosa succederebbe se il senatore pidiellino, amico d’infanzia di Berlusconi, l’uomo che portò Mangano ad Arcore e che tenne i contatti con l’ambiente mafioso, finisse in prigione. Cosa potrebbe raccontare sui contatti tra il Premier e gli ambienti mafiosi? Fino ad ora è stato blindato dalla immunità parlamentare e dalla copertura fornitogli dal partito e sicuramente imposta dall’alto. Ma se questa copertura venisse a mancare, come si comporterebbe Dell’Utri pur di non finire in galera? Questo forse è l’incubo più grosso del Cavaliere, altro che bunga bunga, escort varie, Lavitola o Tarantini. Fino a quando Berlusconi avrà il potere di nominare deputati e senatori, Dell’Utri, che politicamente non ha alcun ruolo (alcun senso), eviterà l’arresto. Se questo potere gli verrà tolto per Dell’Utri si apriranno le porte del carcere. E allora si potrebbe aprire una voragine sotto i piedi di Berlusconi e delle sue aziende.

Sono convinta che è questa la ragione per cui nel PDL tutti sono contrari ad una legge elettorale diversa da quella attuale, perché molti dei “nominati” per varie ragioni e per diversi scopi, non potrebbero nemmeno metterci piede in Parlamento.

Vedrete che presto verrà fuori una controproposta del PDL (di cui ieri si è vista una anteprima): lasciare la legge così com’è introducendo, però parzialmente, la preferenza. Vedrete che nella proposta pidiellina rimarranno un certo numero di nominati. Non possono fare altrimenti se non vogliono una vera e propria strage degli attuali “nominati” e soprattutto se non vogliono vedere certi personaggi finire in galera con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

Fantascienza? Fantapolitica? Non credo, anzi, credo che la realtà sia molto vicina a questi miei pensieri. Insomma, penso che siano in tanti a tenere in mano Berlusconi e sono tutti più pericolosi di Lavitola e Tarantini. Possiamo continuare così? Decidete voi con la vostra testa.

Bianca B.