Secondo il Washington Post, la Russia starebbe per fornire all’Iran l’accesso ad un satellite militate all’avanguardia, in grado cioè di migliorare l’intelligence iraniana di molti punti.
Scrive il Post: «la Russia si sta preparando a fornire all’Iran un sistema satellitare avanzato che darà a Teheran una capacità senza precedenti di tracciare potenziali obiettivi militari in tutto il Medio Oriente e oltre».
Se venisse confermato quanto affermato dal WP ci troveremmo di fronte a un pericolo davvero senza precedenti sia per Israele che per gli altri nemici dell’Iran nella regione.
Secondo alti funzionari americani citati dal Post si tratterebbe di un satellite Kanopus-V di fabbricazione russa dotato di una telecamera ad alta risoluzione che migliorerebbe notevolmente le capacità di spionaggio dell’Iran, consentendo il monitoraggio continuo di strutture che vanno dalle raffinerie di petrolio del Golfo Persico e dalle basi militari israeliane alle caserme irachene che ospitano le truppe statunitensi.
Di recente specialisti russi si sarebbero recati in Iran per addestrare il personale che da terra dovrebbe poi guidare e utilizzare il satellite Kanopus-V che di solito viene usato per scopi civili ma che sarebbe stato modificato per l’occasione.
Non è chiaro tuttavia se questo accordo è stato realmente realizzato oppure si sta parlando solo di una possibilità. Appare sinceramente strano che un satellite per lo spionaggio dato in gestione a Teheran venga così tanto pubblicizzato.
È più realista che si tratti di una minaccia e che Putin l’abbia fatta deliberatamente trapelare alla vigilia del suo primo incontro con il Presidente americano Joe Biden per avere qualcosa da mettere sul piatto delle trattative.
C’è poi un altro fatto che non va sottovalutato. Non sappiamo quanto sia reale la “minaccia” di Putin perché il satellite Kanopus-V ha un hardware tutto russo inclusa una ottima telecamera con una risoluzione di 1,2 metri. Ma il sistema è facilmente perforabile da una equipe come l’Unità 8200. Non sappiamo quindi quanto gli iraniani lo possano realmente usare.