Ricordate i 50 profughi siriani alla base di uno scontro diplomatico tra Marocco e Algeria di cui abbiamo parlato lo scorso 27 aprile? Ebbene, ora potete stare tranquilli, dopo lunghissime trattative su chi dovesse prenderli è stato raggiunto un accordo tra il Marocco e l’Algeria: sarà quest’ultima a fare un “enorme sforzo umanitario” e a farsi carico dei 41 (quarantuno) profughi siriani che da mesi sono intrappolati tra Marocco e Tunisia in condizioni umanitarie davvero tragiche.
Ad annunciare l’enorme sforzo umanitario (lo hanno definito proprio così) dell’Algeria è stato il portavoce del Ministero degli Esteri algerino, Abdelaziz Benali Cherif, che attraverso l’agenzia di stampa APS ha fatto sapere al mondo che dopo mesi di durissime trattative con il Marocco l’Algeria ha finalmente deciso di farsi carico dei 41 profughi siriani sospesi nel nulla del deserto al confine tra i due Paesi arabi.
Ma attenzione, l’accordo che ha sancito “l’enorme sforzo umanitario” algerino è stato possibile solo dopo l’intervento di un Paese terzo (non si sa chi sia) che ha garantito di prendersi in carico i 41 profughi siriani e di ricongiungerli ai loro famigliari in Europa. Naturalmente l’Algeria si è impegnata a nutrire e ad alloggiare i 41 profughi siriani, tra i quali una donna incinta, fino a quando non sarà deciso il loro ricollocamento in uno o più paesi europei.
La cosa davvero tragicomica è che per la soluzione di questo “enorme incidente internazionale” si è dovuto muovere anche l’ONU che ha inviato una squadra di esperti per verificare lo stato dei 41 profughi siriani e per negoziare tra Marocco e Algeria. Lo sappiamo, sembra un racconto preso dalle migliori pagine di Lercio, ma purtroppo è tutto terribilmente reale.
Perché ci interessiamo di questa vicenda che non riguarda certo milioni di profughi siriani e di certo non ha alcun peso sulla complessa e drammatica situazione che riguarda milioni di persone fuggite dalla Siria? Perché è la dimostrazione lampante di come i Paesi arabi se ne infischino altamente dei loro fratelli siriani e tendano a farceli “ingoiare” a noi europei. Se si fa eccezione per la Giordania e per il Libano (la Turchia non è un Paese arabo) che vista la loro vicinanza geografica alla Siria non potevano fare altrimenti, tutto il resto del mondo arabo se ne è altamente infischiato del destino dei loro fratelli arabi siriani. Non solo non ne hanno accolto nemmeno uno (pensate solo che per 41 profughi si è sfiorato un grave incidente diplomatico tra Marocco e Algeria) ma non hanno nemmeno sborsato un solo dollaro per aiutare i Paesi (europei e non) che invece ne hanno accolti a milioni. Il Marocco sostiene di averne accolti 40.000 dall’inizio del conflitto siriano, ma non ci sono dati ufficiali a tal riguardo e neppure si è a conoscenza di dove siano poi andati (se mai ci sono stati).
Rimane il fatto che un problema principalmente arabo viene totalmente snobbato proprio dai Paesi arabi che lo scaricano totalmente (o quasi) sull’Europa e sulle Nazioni Unite quando non lo usano come un’arma di ricatto verso l’Unione Europea (la Turchia, che però non è araba, ne è un esempio lampante).
Il caso dei 41 profughi siriani sballottati tra Marocco e Algeria e che ha portato i due Paesi arabi al limite di uno scontro diplomatico è qualcosa di incredibile se si pensa che in Europa ne abbiamo accolti (e ne accogliamo) a milioni. Siamo noi che siamo fessi o sono loro che sono furbi?