Putin umiliato, ma per i “pacifisti” è l’Ucraina che si deve arrendere

9 Ottobre 2022

Non demordono i putinisti, quasi sempre mascherati da pacifisti, nel chiedere la resa dell’Ucraina per far finire la guerra. Cambiano solo le dimensioni e le modalità della resa.

A febbraio/marzo per i putinisti l’Ucraina si doveva consegnare alla Russia senza condizioni e Zelensky doveva essere deposto (o ucciso), a luglio l’Ucraina doveva consegnare “solo” il Donbass e la Crimea senza fiatare, adesso Putin e i putinisti si accontenterebbero della solo Crimea.

Ma in ogni caso, in ogni loro ragionamento di “pace” è l’Ucraina che deve cedere qualcosa, deve cioè arrendersi alla prepotenza russa, sorvolare sulle stragi e sulle fosse comuni, sulle deportazioni, sugli stupri e sulle torture.

Ieri, sempre i putinisti mascherati da pacifisti, blateravano sul “terrorismo ucraino” che aveva fatto saltare il cosiddetto “ponte Putin”, il ponte cioè che unisce la Crimea alla Russia e attraverso il quale passano le armi che poi fanno strage di ucraini. Insomma, un target militare. Eppure erano li a urlare alla “escalation” quando il giorno prima erano rimasti zitti di fronte all’ennesima strage di civili fatta dai russi.

Insomma, i missili russi che uccidono i civili ucraini vanno bene, le armi ucraine che colpiscono obiettivi militari sono invece una esclation.

Poi c’è la minaccia atomica, quella che i giornalisti de il Fatto Quotidiano e di altri giornali di area russa non mancano mai di “sventolare”. L’ennesimo bluff di un Putin ormai umiliato e all’angolo persino in patria, costretto a vivere in un bunker con un Hitler qualsiasi.

È tutto un bluff, come lo erano i vaccini Sputnik, come lo sono le mirabolanti modernissime armi offensive e difensive. Pensate solo agli S-300 e agli S-400 che israeliani e americano aggirano sistematicamente e che i russi vendono come “infallibili”. Il povero Erdogan ha dovuto rinunciare agli F-35 perché innamorato degli S-400. Pensate al Poseidon, il siluro nucleare che secondo la narrazione russa sarebbe in grado di provocare uno tsunami così potente da cancellare intere nazioni.

Il bluff della “grande potenza” quando la Russia non è nemmeno una potenza regionale come amava definirla Barack Obama.

Eppure l’Ucraina, che con la sua resistenza ha messo a nudo tutti i bluff di Putin, secondo i putinisti dovrebbe arrendersi, dimenticarsi di tutto, soprassedere ai crimini di guerra, consegnare un quinto del suo territorio a Putin così che noi ci si possa finalmente scaldare senza spendere un capitale, magari riaprendo le condutture che ci portano il gas russo.

E se chiedessero a Putin di arrendersi? Se gli chiedessero di presentarsi al Tribunale dell’Aja per rispondere dei crimini di guerra che ha perpetrato in Ucraina? Che differenza c’è tra le truppe di occupazione russe e i macellai dell’ISIS? Questo bisognerebbe chiedere con forza per arrivare alla pace, non che l’Ucraina si svenda alla prepotenza russa. (pubblicato su francolondei.it)

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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