La crisi tra i Paesi del Golfo e il Qatar comincia a preoccupare seriamente il Dipartimento di Stato americano che ieri sera ha emesso un comunicato stampa a firma del Segretario di Stato, Rex Tillerson, nel quale si invitano “gli alleati della regione” a «lavorare insieme per superare le divisioni».

«Il Qatar ha iniziato una attenta revisione delle richieste presentate da Bahrein, Egitto, Arabia Saudita e UAE» scrive il Dipartimento di Stato americano nel suo comunicato stampa. «Mentre alcuni elementi saranno molto difficili da soddisfare per il Qatar, ci sono aree significative che costituiscono una base di partenza per un dialogo continuativo che porti alla soluzione dei problemi» dice Tillerson nella enews distribuita nella serata di ieri. «Un prossimo passo costruttivo sarebbe quello che i Paesi coinvolti si siedano a un tavolo per continuare questa trattativa. Crediamo che i nostri alleati e partner siano più forti quando lavorano insieme verso un obiettivo comune a tutti noi, quello di fermare il terrorismo e contrastare l’estremismo» prosegue Tillerson. «Ogni Paese coinvolto ha qualcosa da dare. Per questo un abbassamento della retorica contribuirebbe ad allentare la tensione. Gli Stati Uniti continueranno a rimanere in stretto contatto con tutte le parti e continueranno a sostenere gli sforzi di mediazione del Kuwait» conclude la nota a firma del Segretario di Stato americano.

Nei giorni scorsi Bahrein, Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti avevano inviato una lista di 13 richieste al Qatar, tra le quali la chiusura di Al Jazeera e di altri media con sede in Qatar, la fine dei rapporti con l’Iran, la chiusura di ogni rapporto con le organizzazioni terroristiche, la chiusura della base militare turca in Qatar, il risarcimento dei danni provocati dalla politica del Qatar negli ultimi anni ecc. ecc. Il Qatar aveva subito respinto al mittente le richieste definendole “irrealistiche” e come “una palese violazione della sovranità del Qatar”. Ma quelle richieste assomigliano tantissimo a un ultimatum che in molti ha risvegliato il ricordo di quanto successo nel 1990 quando al culmine di una escalation verbale e di ultimatum l’Iraq di Saddam Hussein invase il piccolo Kuwait. Un brivido deve essere scorso lungo la schiena dei responsabili del Dipartimento di Stato USA tanto da spingerli a chiedere a tutte le parti in causa di calmarsi e di sedersi a un tavolo delle trattative facendo intendere con chiarezza che una ulteriore escalation non sarebbe tollerata.

Ieri il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, aveva condannato nuovamente il blocco imposto dai Paesi del Golfo al Qatar affermando che Teheran avrebbe rafforzato ulteriormente i suoi rapporti con Doha, un altro fattore di rischio che non è sfuggito al Dipartimento di Stato americano il quale teme che un ulteriore avvicinamento del Qatar all’Iran possa spingere i sauditi a passare dalle parole ai fatti.