Secondo un rapporto del Mossad ci sono migliaia di jihadisti cinesi che combattono in Siria a fianco del ISIS o di Al Qaeda. Stando a quanto contenuto nel rapporto del Mossad sarebbero circa 3.000 gli jihadisti cinesi della minoranza Uiguri attualmente in Siria.
A diffondere il rapporto in un breafing sulla Siria è stato il Ministero degli Esteri israeliano che, tra le altre cose, ha posto l’accento sulla preoccupazione della Cina in merito al fatto che una volta conclusa la guerra in Siria questi jihadisti torneranno in patria dove potrebbero costituire cellule terroristiche e portare attacchi. Per questo motivo, secondo il rapporto del Mossad, la Cina sta aumentando il proprio coinvolgimento in Siria al fine di individuare gli jihadisti cinesi di etnia Uiguri e “bloccarli”.
Fino ad oggi la Cina ha dato veramente poca importanza alle vicende che riguardano la Siria, ma dopo questa scoperta le cose stanno cambiando e i servizi segreti cinesi (Guoanbu) stanno operando attivamente nella zona per individuare i loro connazionali che combattono con ISIS.
Scrive il Mossad nel suo rapporto: «l’arrivo di decine di migliaia di cittadini cinesi che combattono e che vivono in Siria solleva la necessità per la Cina e per i suoi apparati di intellicenge di monitorare da vicino la situazione. La Cina si è mostrata interessata a ricevere tutti i dati possibili sugli jihadisti cinesi e abbiamo l’impressione che potrebbero liquidarli in territorio siriano prima che facciano ritorno in patria».
Spiega il Ministero degli Esteri israeliano che però la Cina per attuare questo suo “piano” ha bisogno dell’aiuto degli attori “sul posto” ovvero della Russia, dell’Iran e del regime di Assad. Questo non piace molto a Israele. Pochi giorni fa Assad ha dichiarato che i servizi segreti siriani e cinesi stanno collaborando attivamente alla “soluzione del problema” e il Mossad conferma le dichiarazioni del dittatore siriano.
Secondo quanto riportato nel rapporto del Mossad la maggioranza dei cinesi che combattono in Siria lo fanno sotto la bandiera di Al Qaeda nel gruppo denominato Jabhat Fateh al-Sham, ma ci sono anche affiliati all’ISIS. Buona parte di loro arriva dal TIP (Turkistan Islamic Party) che dal 2013 è ufficialmente affigliato ad Al Qaeda.
Con un maggiore coinvolgimento della Cina in Siria (anche in un contesto economico che punta alla ricostruzione) il già complesso quadro siriano si complica ulteriormente e in modo preoccupante.