Rivelazione bomba su Netanyahu: accordo segreto con i palestinesi. Ma sarà vero?

Secondo quanto rivela oggi Yedioth Aharonoth, Benjamin Netanyahu durante il suo secondo mandato come Premier israeliano avrebbe raggiunto un accordo segreto con la ANP (Autorità Nazionale Palestinese) che prevede moltissime concessioni ai palestinesi tra le quali un sostanziale ritorno ai confini del 67, un potenziale accordo su Gerusalemme e un parziale rientro dei profughi.

Il documento citato da Yedioth Aharonoth si chiamerebbe “Draft Proposal for Statement of Principles Towards a Permanent Arraignment” e, come detto, prevede da parte di Israele il ritorno ai confini del 67 o, in alternativa, uno scambio di territori, un accordo su Gerusalemme Est e l’accettazione di un parziale rientro dei cosiddetti profughi, sarebbe cioè il piano che stava perseguendo Tzipi Livni e per la quale è stata aspramente criticata. Non solo, il documento rivelerebbe che Netanyahu era disposto non solo al ritiro entro i confini del 67 ma a restituire anche i territori conquistati nella guerra dei sei giorni.

A parte che nessuno ha visto questo documento, appare piuttosto strano che una rivelazione del genere arrivi a poco più di una settimana dalle elezioni in Israele, rivelazione che se confermata metterebbe in serio dubbio la linea politica di Netanyahu più vicina alle posizioni dei falchi.

L’ufficio stampa di Netanyahu ha smentito in maniera categorica che esista questo accordo tantomeno nelle modalità raccontate da Yedioth Aharonoth. Ha ammesso solo che si è parlato di un eventuale “scambio di terre” ma ha confermato con vigore che non c’è nessun accordo su Gerusalemme Est né tantomeno che sia stato proposto in qualsiasi forma. Netanyahu ha ribadito che Gerusalemme è la capitale di Israele e che è indivisibile. Rimangono tuttavia molti dubbi su quali “concessioni territoriali” siano state fatte ai palestinesi. Ne sapremo di più quando e se vedremo questo fantomatico documento.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi

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