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Secondo il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, ci sarebbe Israele dietro all’esplosione di conflitti regionali che vedono contrapposti gruppi musulmani. Lo ha detto ieri parlando al suo gabinetto in vista della giornata di al-Quds.

«I sionisti lavorano dietro alle quinte per scatenare conflitti che vedono musulmani contro musulmani, musulmani contro cristiani, conflitti regionali che servono a far dimenticare i crimini commessi dal regime sionista contro i palestinesi» ha detto Rouhani ripreso dalle agenzie di stampa iraniane. «Non dobbiamo lasciare che i grandi crimini sionisti vengano dimenticati» ha aggiunto Rouhani «la nazione palestinese oppressa si sente dimenticata da noi» ha concluso sottintendendo che i palestinesi vanno aiutati per combattere Israele.

Venerdì prossimo sarà la giornata di al-Quds, cioè la giornata inventata dal defunto Imam Khomeini in cui tutto il mondo musulmano è chiamato a fornire il proprio sostegno alla “causa palestinese”. In Iran sono previsti decine di raduni per protestare contro quella che viene definita “l’occupazione di terra musulmana” da parte di Israele, dove per “occupazione” non si intende far cenno alle diatribe territoriali ma alla stessa esistenza dello Stato Ebraico che, secondo gli iraniani, non dovrebbe esistere affatto e sta illegalmente occupando territorio musulmano.

Non è la prima volta che gli iraniani accusano Israele di “fomentare” le lotte interne al mondo musulmano, una retorica questa che nell’ottica degli Ayatollah dovrebbe servire a unire il mondo islamico contro lo Stato Ebraico. Una chiamata all’odio razziale e religioso che però non sembra preoccupare i Paesi occidentali, troppo impegnati a fare affari con il regime iraniano.

Scritto da Sarah F.