Sinceramente non ho mai capito il motivo per cui i putinisti di casa nostra vedevano in Vladimir Putin un baluardo contro la cosiddetta “espansione islamica”, un termine sul quale anche io mi sono dovuto correggere.
Dicono che ha sconfitto l’ISIS quando in realtà a sconfiggere veramente lo Stato Islamico sono stati i Curdi sostenuti dagli Stati Uniti in Iraq e nel Kurdistan siriano. Putin ha combattuto gli islamisti che impedivano ad Assad di governare la Siria. Anzi, a guerra finita ne ha reclutati diversi nella Wagner.
Non solo, Putin in Siria ha lasciato che gli iraniani ed Hezbollah sostituissero l’ISIS, e non mi risulta che gli Ayatollah e i loro figliocci libanesi siano prettamente cristiani.
Poi dicono che Israele e Russia abbiano un accordo che permette a Gerusalemme di portare attacchi contro gli iraniani ed Hezbollah in Siria. È sicuramente vero, ma per gli israeliani è meno importante di quello che si possa pensare.
Israele non ha bisogno dell’approvazione russa per colpire i nemici in Siria, né i russi hanno i mezzi per fermare i raid israeliani. S-300 e S-400 non impensieriscono i caccia con la stella di David.
I migliori alleati di Putin sono l’Iran del boia di Teheran e gli Hezbollah in tutte le loro declinazioni e strutture terroristiche. Come si faccia quindi a pensare che Putin sia il difensore della cristianità contro l’invasione islamica mi rimane davvero difficile da capire. Direi piuttosto che la facilita l’invasione islamica.
Ma quello che è emerso di recente con la famosa intervista di Rete 4 al Ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, è ancora più drammatico perché evidenzia in modo netto e chiaro che i massimi vertici del regime russo sono antisemiti.
Questo cambia le carte in tavola anche in Medio Oriente perché se prima Israele considerava la Russia una entità “non ostile”, da adesso questo non sarà più possibile.
In realtà non ci credeva nessuno che la Russia fosse “non ostile” verso Israele. Solo che siccome Putin ha bisogno di vendere i sistemi S-300 e S-400 che Israele aggira in pratica ogni giorno, a Mosca faceva comodo il silenzio israeliano sulla scarsa affidabilità dei due sistemi. Assad ha gli S-300 che usa contro gli attacchi israeliani, abbiamo visto con che risultati.
Lavrov ha reso evidente l’antisemitismo di Mosca andando addirittura oltre l’alleanza con gli iraniani, già sufficiente di suo per capire come la pensano in Russia su Israele.
Lavrov ha chiuso la bocca a tutti quelli che ancora anche tra le fila israeliani (o dei filo-israeliani) guardavano a Putin come un alleato.
La Russia è una minaccia seria per gli ebrei così come lo era il nazismo, così come lo sono gli alleati della Russia, l’Iran, Hezbollah, Hamas e i gruppi terroristici islamici in Iraq e nel nord Africa. Ormai anche i ciechi lo hanno capito e Israele deve prendere una posizione netta e chiara sulla Russia e sulla aggressione all’Ucraina.
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