Funzionari dell’Ucraina orientale affermano che il bombardamento russo di Sievierdonetsk è stato così intenso che non è stato possibile stimare le vittime e i danni mentre Mosca si avvicina alla città più grande ancora detenuta dall’Ucraina nel Donbas.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sono in corso combattimenti nelle strade e si ritiene che «tutte le infrastrutture critiche della città siano state distrutte». Le autorità ucraine descrivono le condizioni di Sievierdonetsk come simili a quelle di Mariupol.
È in questo modo che la Russia libera il Donbass dai “nazisti ucraini”, radendo al suolo le città e uccidendo decine di migliaia di civili che non sono riusciti a fuggire o non hanno potuto lasciare le città.
Chissà quanto sono felici i cittadini del Donbass di essere “liberati” dai cani ceceni che scodinzolano per Putin. Criminali di guerra islamici che lavorano per il criminale di guerra che siede al Cremlino.
Ieri Zelensky ha visitato le truppe a Kharkiv, la seconda città più grande del paese e ha potuto vedere i danni causati dai “liberatori” russi. Sono più di 2.000 i condomini completamente o parzialmente distrutti dai bombardamenti russi. Un danno incalcolabile anche in termini di vite umane.
Chi chiede di aprire le trattative con Mosca deve essere ben consapevole di quanto hanno fatto gli occupanti, pardon, i “liberatori” russi in Ucraina. Perché non sarà facile dimenticare Mariupol, Sievierdonetsk, Kharkiv e le altre città e villaggi distrutti, le fosse comuni, le uccisioni a sangue freddo, il tentato sterminio di un popolo. Non sarà facile sedersi con Putin.
E anche la comunità internazionale, se ne esiste una, non potrà dimenticare gli orrendi crimini di guerra commessi dagli occupanti, pardon, “liberatori” russi. Non potrà semplicemente cancellare quanto fatto da Putin e dai suoi assassini islamici e russi.
Putin non può occupare, pardon, “liberare” il Donbass, semplicemente perché i suoi cittadini non vogliono essere liberati. Tanto è vero che li sta drammaticamente sterminando. Putin non può avanzare nessuna pretesa sul Donbass semplicemente perché è terra ucraina e non russa.
E qualsiasi richiesta all’Ucraina di cedere territori alla Russia, fatta forse eccezione per la Crimea ormai persa, non è semplicemente accettabile.