Senegal verso la Sharia totale: imprigionati sette uomini per omosessualità

Si intensifica la marcia del Senegal verso la Sharia totale. Ieri un tribunale senegalese ha ordinato l’incarcerazione di sette uomini perché giudicati colpevoli di essere omosessuali. Sebbene non ci fossero prove della loro omosessualità i sette uomini sono stati condannati a cinque anni di carcere.

Il Senegal è un Paese a maggioranza musulmana (il 95% sono musulmani) e negli ultimi mesi si è intensificata a dismisura la caccia agli omosessuali. In molti casi basta una semplice segnalazione senza alcuna prova per essere incarcerati. La condanna prevista è la detenzione fino a cinque anni oltre a 2.500 dollari di multa che per il Senegal è una cifra enorme.

Sebbene in Senegal l’omosessualità sia un reato ormai da diverso tempo, fino a poco tempo fa erano rare le condanne per i gay senegalesi. Ma negli ultimi tempi gli imam hanno dato il via a una vera e propria campagna contro l’omosessualità attivando una vera e propria caccia alle streghe che è sfociata in decine di arresti, spesso non corroborati da prove certe della presunta omosessualità. Di fatto in Senegal si sta attuando la legge islamica anche se ufficialmente non dovrebbe essere così.

L’attivista per i Diritti degli omosessuali, Djamil Bangoura, membro del gruppo Prudence, ha rilasciato ieri sera un durissimo comunicato nel quel denuncia la condanna ordinata dal tribunale senegalese. Djamil Bangoura ha anche ricordato che in Africa i Paesi dove l’omosessualità viene giudicata un reato sono 38 e che in Sudan, Mauritania, Somalia e nel nord della Nigeria l’omosessualità è punita con la pena di morte. Gli attivisti per i Diritti Umani e per i Diritti degli omosessualità temono che presto anche altri Paesi africani a maggioranza musulmana introdurranno la pena di morte per i gay.

Scritto da Claudia Colombo