Il dittatore siriano, Bashar al-Assad, è volato ieri a Mosca per incontrare il Presidente russo, Vladimir Putin. Lo riferisce un comunicato del Cremlino il quale specifica anche che Putin e Assad hanno parlato della campagna militare in Siria e delle sue evoluzioni.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, il “viaggio di lavoro” a Mosca di Bashar al-Assad è volto a coordinare la campagna militare congiunta contro il terrorismo islamico in Siria.
Nei giorni scorsi il Presidente russo aveva parlato al telefono con tutte le parti coinvolte nella guerra in Siria e l’incontro di ieri potrebbe essere quello decisivo per dare il via a una grande campagna terrestre per la riconquista delle zone strategiche in Siria. Al momento l’attacco si è concentrato principalmente contro obbiettivi della cosiddetta “resistenza siriana” non intaccando particolarmente lo Stato Islamico, checché ne dicano i media filo-Putin. L’intelligence israeliana valuta che al momento ci siano circa 3.000 sodati iraniani in Siria mentre non si conosce con esattezza la forza messa in campo da Hezbollah. Per ora tutti sembrano poco interessati allo Stato Islamico e molto più propensi a riconquistare le aree strategiche in mano ai ribelli siriani.
Redazione