Gli Jihadisti sgozzano cristiani a Maalula mentre Quirico torna finalmente a casa e parla male dei “ribelli”. Sulla Siria serva una riflessione che sia finalmente seria e accurata.
Ci sono due fatti significativi che secondo me vanno attentamente analizzati per poter fare un ragionamento su quanto sta accadendo realmente in Siria. Il primo è l’occupazione del villaggio cristiano di Maalula di cui Rights Reporter ha reso conto quando ancora nessuno ne parlava, il secondo sono le parole dell’inviato della Stampa, Domenico Quirico, appena sbarcato in Italia, parole pesanti sulla cosiddetta “resistenza siriana”.
Posto che Bashar al-Assad è un dittatore sanguinario, alleato di assassini come gli Ayatollah iraniani ed Hezbollah, un uomo che non si è fatto scrupolo di ammazzare decine di migliaia di oppositori e di gazare il suo stesso popolo con il Sarin, siamo sicuri che i ribelli siano migliori di lui?
Da Maalula arrivano notizie drammatiche così come da mesi ne arrivano da altri villaggi cristiani. Questa notte i “ribelli siriani” hanno sgozzato almeno sette cristiani. Lo afferma Gian Micalessin, unico giornalista italiano presente in zona che racconta (anche in video) di cose drammatiche. Si parla di ribelli legati ad Al Qaeda asserragliati dentro le chiese che usano i civili come scudi umani, che ammazzano chi non si converte all’Islam. Non è una novità, anzi è la norma, ma se fatto in una città simbolo (patrimonio dell’Umanità) come Maalula, la cosa acquista una valenza maggiore se non altro a livello mediatico. E’ l’altro volto della resistenza siriana, quello per niente laico, violento quanto Assad ma soprattutto estremista e legato ad Al Qaeda. Non sono siriani, almeno la maggioranza, e poco hanno a che vedere con la democrazia e la libertà.
E’ lo stesso quadro che traccia Domenico Quirico con le poche parole dette appena rientrato in Italia dopo cinque mesi di prigionia nelle mani dei ribelli qaedisti. «Non è la rivoluzione che ho conosciuto due anni fa ad Aleppo, laica, tollerante. È diventata un’altra cosa» ha detto Quirico di fronte ai microfoni. In quelle poche parole il giornalista della Stampa ha racchiuso tutti i dubbi che attanagliano l’occidente su chi siano gli attuali oppositori al regime siriano.
Quello che in Siria quando è iniziata la rivoluzione era chiaro come lo sono il bianco e il nero, oggi non lo è più. Non ci sono più i buoni e i cattivi, ci sono solo cattivi più cattivi degli altri. I buoni sono stati annullati, annichiliti dal sangue e dalla violenza. Oggi liberare la Siria da Assad e dal giogo di Iran ed Hezbollah, significa consegnarla a chi è forse peggio di Assad stesso, gente che ammazza ragazzini come fossero insetti, animali sanguinari che non hanno niente da invidiare ad Assad.
Non è facile intervenire i Siria e anche tra i più accaniti nemici di Assad serpeggiano i dubbi. Non c’è al momento una alternativa polico-militare al sanguinario dittatore, qualcosa di ben definito che possa prendere le redini del Paese in caso di caduta di Assad senza consegnare la Siria nelle mani di Al Qaeda. C’è solo qualcosa che assomiglia a un Governo all’estero ma assolutamente privo di collegamenti con la situazione sul terreno. Per il resto è confusione totale.
In questo quadro confusionario gli Stati Uniti si apprestano a colpire militarmente la Siria, ma non si capisce bene quale sia l’obbiettivo finale di questa azione militare. Per stessa ammissione di Obama non è la caduta di Assad. E’ improbabile che siano i depositi di armi chimiche che a quest’ora saranno al sicuro. Difficile pensare che con qualche raid si possano annientare le capacità offensive della Siria che oltretutto non sono valutabili solo per quelle che possiede Assad ma andrebbero associate anche a quelle di Hezbollah, che della Siria e dell’Iran è il terminale in Libano. Allora, a cosa serviranno i raid americani se non a fare un favore ai Qaedisti che avranno mano libera nel conquistare tutto il Paese?
Sulla Siria serviva una riflessione approfondita già due anni fa, quando la rivoluzione laica iniziò, ma ora serve più che mai, perché se Al Qaeda e tutti i criminali ad essa collegati hanno potuto prendere il controllo di mezza Siria lo si deve solo alla immobilità del mondo di fronte ai primi massacri di Assad. Questa è una responsabilità tutta occidentale. Ora non ci si può lavare le coscienze facendo un favore ad Al Qaeda.
Adrian Niscemi